Com’è la situazione per le coppie di fatto in Europa e in Italia dopo la presa di posizione del Parlamento Europeo a favore del riconoscimento?
Intanto c’è da sottolineare che questa volta la maggioranza non era affatto risicata, ma significativa, perché comprendeva i socialisti e un congruo numero di liberali, il che ha mostrato anche la differenza tra il liberalismo europeo e chi si spaccia per liberale qui da noi. Perlomeno in Europa il tema dei diritti individuali e civili trova un’eco in una compagine liberale autentica. In realtà il pronunciamento è solo una raccomandazione sulla non discriminazione in generale. In particolare in materia di riconoscimento delle unioni tra persone dello stesso sesso, riprendendo la direttiva dell’8 febbraio ’96, richiama quegli ordinamenti statali che non hanno né recepito, né applicato la direttiva di allora e ancora si trovano a discriminare in tema di riconoscimento della coppia.
L’importanza, direi, sta nel fatto che questa presa di posizione cade in una situazione ben diversa da quella del ’96: nell’arco di quattro anni, molti paesi dell’Unione Europea si sono allineati e a non farlo sono rimasti in pochi, tra cui purtroppo l’Italia. Abbiamo tutti i paesi scandinavi, Olanda compresa, che prevedono il riconoscimento delle unioni civili sotto forma di unioni registrate; in Olanda si sta andando anche verso il matrimonio tra persone dello stesso sesso; uno dei fronti su cui il movimento omosessuale sta combattendo in Olanda è anche il matrimonio religioso, su cui ha già coinvolto come interlocutrici le varie chiese olandesi.
Abbiamo poi la Francia, alla quale si è allineato recentemente il Belgio, in cui è stato approvato il riconoscimento delle unioni attraverso una registrazione dell’unione, il Pacs, Patto di convivenza, che è molto pesante, molto corposo per quanto riguarda i diritti, dato che vi sono connessi tutti quelli riconosciuti al matrimonio, eccetto quello d’adozione. Previa una semplice registrazione, il Pacs riconosce il diritto all’assistenza, alla reversibilità della pensione, alla successione nei contratti di locazione, oltre al diritto al trattamento fiscale tributario della coppia, al riconoscimento del diritto di soggiorno e poi di cittadinanza per il partner extracomunitario e ai diritti ereditari. In pratica il Pacs è parificato al matrimonio in tutto. E’ una legge tra l’altro anche molto bella per come è redatta, molto semplice, non illeggibile come quelle italiane.
In Francia c’è stato subito un enorme afflusso di coppie, in larga misura eterosessuali, non solo omosessuali. A Parigi la percentuale di coppie omosessuali è maggiore; in provincia molto inferiore, ma certamente nessuno s’aspettava un ricorso alla nuova legge così massiccio; si parla di migliaia di riconoscimenti richiesti. Nei paesi del nord i riconoscimenti riguardano annualmente alcune centinaia di coppie. Del resto, i primi mesi di riconoscimento sono anche quelli in cui si vanno a sanare situazioni che affondano radici in anni e anni di attesa. Poi sempre nell’area meridionale d’Europa c’è il riconoscimento da parte della regione catalana; infine anche nel cantone di Zurigo esiste questo riconoscimento.
In Germania qual è la situazione?
La proposta è già stata già al parlamento di Amburgo e dovrebbe passare nel giro di giorni o settimane. Comunque c’è un impegno da parte della coalizione Schroeder-Verdi a far passare il riconoscimento entro l’autunno prossimo, ed è realistico che così accada. Certo anche lì ci saranno forti obiezioni da parte del Land della Baviera, uno dei Land cattolici più conservatori.
Rimane l’Italia e una decisione finale della Spagna, con la differenza che la Spagna già due volte l’ha portata in parlamento e non è passata per due soli voti. In Italia, invece, non solo non si è avuto il coraggio di portarla in aula, ma nemmeno in commissione parlamentare. E questo dà anche un po’ il polso della situazione politica che, per carità, può anche non essere facile (nel senso che non saprei se oggi andando in aula i numeri sarebbero a nostro favore o no), però ormai siamo alla terza legislatura in cui giacciono i disegni di legge per il riconoscimento delle coppie di fatto sia etero che omosessuali, e questi non sono ancora neanche mai andata in commissione; c’è evidentemente un divario tra l’iniziativa possibile e ciò che si è realizzato. E’ fac ...[continua]
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