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Una Città 40 / 1995
GIOIRONO PER MORO...
Intervista a Piergiorgio Bellocchio di Gianni Saporetti
L’indegno conflitto di interessi che non interessa a nessuno, in un paese in cui furbizia e debiti sono considerati garanzie per la collettività. Classi dirigenti che, dopo il fascismo, hanno continuato a governare con la DC e che oggi si rivendicano apertamente. La Resistenza, unico fatto rivoluzionario della nostra storia. Intervista a Piergiorgio Bellocchio.

FARE BELLA UNA PIAZZA
Intervista a Don Cosimo Scordato di Giorgio Calderoni, Massimo Tesei
Un volontariato che riesca a portare le istituzioni dove non ci sono mai state. La lotta alla dispersione scolastica è lotta antimafia. Il degrado urbanistico, il richiamo della delinquenza, ma anche le grandi energie dei giovani. Riuscire a stare nei luoghi, a mettersi nei panni di ragazzi scippatori divenuti ormai spietati. Intervista a don Cosimo Scordato.

Una Città 39 / 1995
COS’HAI?
Intervista a studente napoletano di Carla Melazzini
Quando si vede che l’altro è malintenzionato e per paura purtroppo si passa alle mani. Il segnale di una frase detta in dialetto. L’ignoranza che ti isola e ti spinge a rispettare chi per paura è rispettato. Cosa significa abitare in un quartiere che è tutto il mondo. L’importanza della scuola per intravedere un’altra strada e l’incontro con una professoressa che ti fa vergognare volendoti bene. Intervista a un giovane studente napoletano.

LA PICCOLA PUNTURA
Intervista a Franco Lorenzoni di Massimo Tesei
Passare da lontano per ritrovare le storie di casa propria, per imparare ad ascoltare e per riscoprire l’essenzialità della sopravvivenza e della materialità del vivere. L’ospitalità che stiamo perdendo e la ricettività del bambino verso chi viene da lontano. La velocità nemica dell’atto educativo e l’importanza dell’atto teatrale. Intervista a Franco Lorenzoni.

Una Città 38 / 1995
LORO
Intervista a Giovanna Cappelletto di Gianni Saporetti
La grande sensibilità di ragazzi che soffrono della sindrome dell’orfano. Le tante ore di fronte alla tv, le poche di sonno, e la faticosa battaglia, forse persa, a favore del libro. Ma della ex Jugoslavia a casa hanno parlato. La necessità di un rapporto con loro innanzitutto affettivo. Intervista a Giovanna Cappelletto.

Una Città 36 / 1994
COMUNICARE IN ISOLAMENTO
Intervista a Paolo Crepet di Marco Bellini
Le trasformazioni indotte dalla facilità comunicativa di telefono e fax. L’impoverimento del linguaggio. La sindrome di Zelig di tanti adolescenti. Il calo demografico che ha reso improbabile fratello, sorella, zii e zie. Il cambiamento dei costumi familiari che si ripercuote sui bambini. Il tempo sfasato dell’adolescenza fra precocità affettiva e ritardata maturità sociale. La crisi della famiglia come luogo dell’educazione e l’arretratezza atavica della scuola. La televisione scuola di violenza e di tutto. Intervista a Paolo Crepet.

Una Città 34 / 1994
NOI SIAMO DI JUNGBUSCH
Intervista a Lisa Massetti di Massimo Tesei
Nel quartiere italiano di Mannheim, l’esperienza con un gruppo di giovani delle scuole differenziali che alla propria insicurezza reagiscono esaltando la loro differenza. Intervista a Lisa Massetti.

Una Città 33 / 1994
SENZA RECIPROCITA’ NULLA FUNZIONA
Intervista a Cesare Moreno di Massimo Tesei
Intervista a Cesare Moreno.

AI CAMPI FLEGREI SENZA TV
Intervista a responsabili del Cai di Napoli di Gennaro Esposito
Di alpinisti napoletani che passano il loro tempo coi ragazzi. Di uno strano museo di scarti, che si possono toccare e portare a casa, di grotte curative, di scuole di vita. Intervista ai responsabili del Cai di Napoli.

Una Città 32 / 1994
RICORDARSI
Intervista a Aldo Muggia, Nella e Lia Errera, Fernanda Montel Anau, Guido Fubini, Giorgina Arian Levi, Sandra Bachi Fubini di a cura di Emanuela, Delia, Marcella, Elisabetta, Valeria, studentesse del Liceo Alfieri di Torino.
Nel ’38 all’improvviso i ragazzi ebrei dovettero lasciare la scuola. Erano scattate le leggi razziali e compilate col censimento quelle liste di nomi che poi facilitarono enormemente il lavoro dei tedeschi. Un gruppo di studentesse del liceo classico Alfieri di Torino ha rintracciato e intervistato alcuni degli studenti di allora.