Dieci anni dopo pare che ci sia poca voglia di ricordare, come mi fa notare Mario Di Carlo, il documentarista cinematografico che da anni segue i fenomeni legati all’emigrazione, non solo italiana, verso la Germania.
Viene da chiedersi perché un evento comunque drammatico (il trasferimento di massa in un altro Paese, quasi sempre obbligato da gravi condizioni socio-economiche) trovi in Germania un po’ di spazio nella memoria collettiva dopo mezzo secolo per poi essere quasi rimosso dieci anni dopo. Occorrerà forse il centenario e quindi ancora quarant’anni per ritrattare l’argomento, che presenta certamente ferite non rimarginate. Basti pensare alla forte ripresa dell’emigrazione dall’Italia, anche e soprattutto verso la Germania, dal 2008 a oggi, cioè dalla cosiddetta crisi finanziaria.
A trasferirsi non sono solo cittadini italiani, ma pure i cosiddetti neoitaliani: persone spesso non nate in Italia, ma che qui si sono stabilite da decenni. Che abbiano ricevuto la cittadinanza italiana o no, sono italiani a tutti gli effetti, con una cultura d’origine di un altro Paese e un passato di migrazione.
In Italia, i fatti lo dimostrano, si tende a dimenticare la storia, anche quella recente. A volte ci si scorda addirittura del presente. Cosí negli ultimi anni abbiamo assistito ad una crescita dell’emigrazione dall’Italia e ad una forte contrazione delle rappresentanze dello Stato italiano all’estero, ora meno presenti sul territorio e con un’offerta di servizi non sufficiente a coprire il fabbisogno dei cittadini, paradossalmente proprio in un periodo in cui questo aumenta.
In tale fase in cui si fa estremamente fatica a gestire la situazione attuale non è dunque dall’Italia che ci si aspetta un segnale positivo.
E se non è possibile leggere il presente è dato almeno analizzare il passato, ricordando che nel 2004 e nel 2005 il Goethe-Institut avviò un ciclo d’iniziative in Italia che vedeva coivolte ad esempio la Regione Campania e l’Istituto di Ricerche sulla Popolazione e le Politiche Sociali. A Genova nel 2004 fu organizzata la tavola rotonda Italiener in Deutschland: Ansätze einer multikulturellen Gesellschaft.
A Roma si tenne un incontro tra il ministro degli interni tedesco, Otto Schily, ed il vicepresidente del Consiglio dei ministri italiano, Gianfranco Fini, sulle politiche migratorie in Italia e in Germania.
A Milano si svolse il ciclo di conferenze e dibattiti "Le nuove frontiere della convivenza”, dedicato alla coesistenza multiculturale, multireligiosa e multietnica. Spurensuche è il laboratorio italo-tedesco di storia realizzato dalla sezione Consulenza didattica del Goethe-Institut in collaborazione tra l’altro con l’Istituto italiano di cultura a Wolfsburg, il Ministero italiano dell’istruzione, dell’università e della ricerca ed il concorso di storia del Presidente federale tedesco della Körber-Stiftung, laboratorio al quale hanno partecipato ragazzi delle scuole italiane e tedesche alla ricerca di persone che hanno fatto l’esperienza dell’emigrazione. I primi risultati del laboratorio sono stati presentati dal 14 al 17 luglio 2004 a Monaco in occasione dell’iniziativa "Va bene-Europa verstehen: Italien”, della Centrale federale per la formazione politica.
Nel febbraio 2005 si svolse a Roma il convegno "Andare, restare, tornare: Italia e Germania-50 anni di migrazioni in Europa”: in chiave storico-sociologica si approfondirono esperienze di vita vissuta viste dalla prospettiva di dieci anni fa. Si affrontarono inoltre questioni relative al diritto europeo d’asilo ed immigrazione e alla sua traduzione nelle rispettive legislazioni e prassi nazionali.
A queste iniziative fu affiancata la realizzazione di un pacchetto cinematografico italo-tedesco, con brochure di accompagnamento, contenente film documentari e a soggetto dal 1955 al 2005, come Catenaccio in Mannheim, 2001, di Mario Di Carlo.
Dopo una prima presentazione a Roma, il pacchetto fu proposto dalle sedi italiane del Goethe-Institut, dalle associazioni culturali italo-tedesche e dalle università. Tra i film figurano anche "Palermo oder Wolfsburg” di Werner Schroeter e "Doichlanda”, un film documentario e musicale del regista Giuseppe Gagliardi su ...[continua]
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