Io sono un serbo (di nome e di poco altro) in Bosnia. Nel 1992 (esattamente trent’anni fa, e più o meno in questo stesso periodo dell’anno), ho avuto il culo che i miei compatrioti serbi si siano messi una mano sul cuore e abbiano deciso di difendermi da orde musulmane assetate di sangue. Badate, non è che hanno deciso di difendere se stessi, dovunque stavano. No, si sono impuntati proprio su di me, serbo in Bosnia, preda di mujaheddin. Sono arrivati alle porte della mia, di città, per tenermi al sicuro. Mi hanno lanciato addosso qualcosa come tre milioni di granate, che altrimenti i musulmani mi maltrattavano. Mi hanno tenuto sotto l’assedio più lungo della storia dell’umanità, che se no potevo rimanere offeso nei sentimenti. Mi hanno levato l’acqua e l’energia elettrica, rispedendomi dritto all'età della pietra e con tutto questo hanno in effetti provocato qualche rappresaglia da parte dei non serbi.
Ora, se non mi avessero “difeso”, come sarebbero andate le cose per me? Beh, il leader politico musulmano Alija Izetbegovic non è certo stato uno stinco di santo, ma da qui a bombardare civili preventivamente ce ne dovrebbe correre.
I rapporti di forza in Bosnia trent’anni fa e in Ucraina adesso sono bene o male gli stessi (l’esercito jugoslavo era, dicevano, il quarto al mondo per potenza mentre quello russo è il secondo, ma la popolazione bosniaca è un decimo di quella ucraina). La differenza è che la comunità internazionale ci aveva imposto l’embargo sull’acquisto delle armi, mentre ora manda armi all’Ucraina a gratis. Mi piacerebbe pensare che questo sia dovuto proprio al fatto che hanno imparato qualcosa dalla nostra situazione. D’altro lato, e qui forse sono vecchio io e magari la ricordo male, gli statisti occidentali avevano all’epoca qualche centimetro cubo di palle in più rispetto a quelli attuali e alla fine hanno bombardato i serbi. Quell’azione è ora annoverata tra le mille volte in cui gli Usa hanno attaccato un paese estero, ma direi che si tratta di una cosa giustificata, che dite? Non è che se ora rispondono militarmente a Putin qualcuno tra trent’anni la vedrà nuovamente come un atto di forza deliberato contro un paese estero? Magari guardiamo pure a chi ha iniziato? Certo, Milosevic non aveva armi nucleari, ma se questo è il deterrente tanto vale buttare al cesso l'intero sistema del diritto internazionale. Per la fortuna degli ucraini, trent’anni fa parecchi sinistroidi occidentali (pure italiani) giustificavano Milosevic che almeno era contro l’imperialismo occidentale. Ora addirittura Salvini toglie i suoi vecchi post in cui sosteneva Putin.
Ho scritto tutto questo perché negli ultimi giorni sono stati tracciati parecchi parallelismi tra la guerra in Bosnia e la guerra in Ucraina. Io direi che si fa bene a tracciarli, che magari in trent’anni abbiamo imparato qualcosa. Se questo non è il caso, forse il fatto che sono stato bombardato è ancora più inutile di quello che pensavo.
Sono un serbo in Bosnia
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Articolo di Zoran Herceg
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