Una Città158 / 2008
Agosto-Settembre


IL TMB DI VEDELAGO è l’intervista in cui Guido Viale ripercorre le tappe che hanno portato all’emergenza rifiuti in Campania, che tra l’altro verosimilmente a breve riguarderà anche altre regioni e in cui la camorra è solo l’anello finale; l’assurdità di muoversi sempre e solo quando è troppo tardi e di appellarsi a strumenti, come il commissariamento, che esautorano le amministrazioni locali; grazie ai nuovi trattamenti meccanico-biologici, che recuperano quasi tutto, e a un’adeguata raccolta differenziata, casomai porta a porta, oggi è possibile azzerare i rifiuti (da pag. 3 a pag. 8).
IL CLIENTE E L’AGENTE DI VIAGGIO: "Dedrick è un afro-americano di una generazione culturalmente più vecchia di quella di Obama, anche se l’età è simile a quella del Senatore dell’Illinois. E la sua voce è carica di frustrazione verso un paese ed un sistema che ha trovato sempre nuovi e diversi modi per discriminare i cittadini di colore...”; pubblichiamo il diario di Valentina Pasquali dalle convention di Denver e Minneapolis (da pag. 9 a pag. 12).
LA LETTERA DALLA CINA, di Ilaria Maria Sala, è a pag. 12.
LA SALA DEL COMMIATO è l’intervista a Anna Mancini Rizzotti, Erika Da Frè, Luz Osorio e Francesca Piasere sull’esperienza dell’hospice "Casa dei Gelsi” di Treviso, aperto qualche anno fa dall’associazione Advar dopo una lunga esperienza di assistenza domiciliare gratuita a pazienti oncologici; l’importanza di poter trascorrere gli ultimi giorni in un posto bello, accanto ai propri cari e senza dolore; il problema di una cultura ospedaliera che continua a lesinare sugli antidolorifici e il tema, delicato, della sedazione totale (da pag. 13 a pag. 17).
MAMMA PATRIZIA è la storia di una donna napoletana che, dopo essersi separata dal marito e aver cresciuto tre figli a Barra, ha deciso di tornare a lavorare come "mamma sociale” dei ragazzini del progetto Chance contro la dispersione scolastica; una vocazione, quella di stare con i più piccoli, che spera di coronare andando ad aiutare i bambini del terzo mondo, una volta che i figli si saranno sistemati; intervista a Patrizia (a pag. 18-19).
ARRIVARONO AD AUSCWITZ A PIEDI i 700 zingari di un campo della Bessarabia, deportati dai nazisti; una vicenda, quella del loro sterminio, che fatica a entrare nella storiografia, anche per il difficile rapporto con la memoria di una cultura prevalentemente orale; la vergogna dei mancati risarcimenti e la storia di quell’unico zingaro presentatosi a Norimberga, la cui testimonianza rimase però fuori dagli atti; un pregiudizio, quello anti-zingaro, diffuso anche nella sinistra (da pag. 20 a pag. 23).
UN LUOGO: Reggio Calabria, la città senza tetti, dove i tanti spuntoni ormai arrugginiti parlano di una generazione di padri che aveva sperato di tirar su un piano per un figlio che prima o poi sarebbe tornato (pag. 24-25).
OPERAZIONE FREE GAZA: Jeff Halper ci racconta dell’impresa compiuta quest’estate da una quarantina di pacifisti provenienti da vari paesi, che sono salpati da Cipro su due imbarcazioni per rompere un assedio, quello di Gaza, che nulla ha a che fare con la "sicurezza”; per Jeff il viaggio è iniziato con la cittadinanza onoraria di Gaza e si è concluso con un arresto... (pag. 26-27).
FROZEN CONFLICTS; nel Caucaso i cosiddetti "conflitti congelati” sono tre, due in Georgia e uno in Azerbaigian, poi c’è la Transnistria...; l’errore di non essersi mossi per tempo, soprattutto all’indomani dell’Indipendenza del Kosovo che, pur inevitabile, ha reincendiato il Caucaso; il ruolo dell’Eu?ropa e l’impossibilità di non trattare con la Russia; un intervento di Paolo Bergamaschi (pag. 28-29).
L’ECONOMIA DELL’OCCUPAZIONE, per "antenne di pace”, è l’intervista a Shir Hever, economista israeliano sul pericolo che gli aiuti internazionali si trasformino in un effetto boomerang per l’economia palestinese, sempre più dipendente da Israele (pag. 30).
L’EREDITA’ DI GOLDWATER: il Partito Repubblicano ha subito una forte trasformazione, che però non ricalca un cambiamento nella base, quanto piuttosto un aumentato potere di influenza della destra religiosa e dei neocon, che pur essendo minoritari rappresentano il gruppo più attivo; una tradizione, quella del conservatorismo, che Bush ha tradito; il problema di una politica estera improntata ai concetti di bene e male; interviste a Mickey Edwards e Peter Scoblic (da pag. 31 a pag. 34).
ERANO TUTTI DEI PATRIOTI è l’intervista in cui Paola Cividalli ci parla di suo padre, che fu uno dei soldatini del 99, di antenati impegnati nel Risorgimento, di un bisnonno straordinario, Alessandro D’Ancona, e del suo testamento spirituale, profetico e tuttora inedito; e poi di quel giorno, a Venezia quando, assieme ai fratelli, sentì alla radio che i bambini ebrei non avrebbero più potuto andare alla scuola pubblica...; la partenza per la Palestina, nel ‘39, e subito l’entrata nell’Haganà a soli 15 anni e poi la clandestinità, le giornate epiche e dolorose del 48 quando era normale che un professore di Fisica fosse un soldato sotto gli ordini di un suo studente...; il matrimonio con Bertrand e la decisione di trasferirsi a Parigi, perché bisogna "voler” vivere in Israele; una raccolta di libri nata per tenere i rapporti con Israele e divenuta presto una collezione straordinaria; la nostalgia per uno spirito pionieristico che non c’è più e l’amore indissolubile per quello che, "right or wrong”, resta il proprio paese (da pag. 35 a pag. 39).
BENI COMUNI: l’equivoco di far coincidere l’ideologia della decrescita con un periodo di crisi economica; la delusione di un terzo settore sempre meno fattore di cambiamento e il paradosso di una Banca Etica che investe in Borsa; la tradizione, dimenticata anche dai sindacati, del mutualismo; intervista a Lorenzo Guadagnucci (da pag. 40 a pag. 43).
ADDIO, DAN. Il 4 settembre, all’età di 69 anni, è morto a Tel Aviv Dan Bar-On, studioso e militante israeliano. Nato a Haifa, figlio di emigranti ebreo-tedeschi, per anni si era occupato dei figli delle vittime dell’Olocausto e dei figli dei loro carnefici, analizzandone i traumi. Tra le sue ultime imprese il progetto che aveva dato vita a "La Storia dell’altro”. Pu?bblichiamo il ricordo di Sami Adwan al suo funerale (pag. 43).
ANCORA A PROPOSITO DI "VALORI CONTRO DIRITTI”: due lettori riaprono il dibattito, ponendo l’accento sull’ambiguità di un’autorità religiosa che è anche Stato, e ricordando che essere cattolici non significa non poter affrontare i temi di fine vita dal punto di vista dei diritti del malato anziché di parametri morali stabiliti ex-cathedra (pag. 44).
APPUNTI DEL MESE. Si parla di un matrimonio "senza sposo” in Iraq, dei 500 blogger che a Denver hanno iniziato a far preoccupare i giornalisti delle grandi testate, di una soap opera turca che spopola a Gaza, per la disperazione dei fondamentalisti di Hamas che nella loro tv mandano programmi incentrati sugli studenti modello di Gaza, dell’incontro di "Sbilanciamoci”, tenutosi a Mirafiori, dell’11 settembre, eccetera eccetera... (da pag. 44 a pag. 47).
La "visita” è alla tomba di Ernesto Rossi (pag. 47).
SIAMO TUTTI DEI VIOLENTI, in ultima, è il "reprint” di uno degli articoli che negli anni ‘60 Nicola Chiaromonte dedicò alla "rivolta degli studenti”:?"La violenza è insita nell’animo umano perché inerente al mondo e al posto dell’uomo nel mondo...” (pag. 48).
La copertina è dedicata a chi vive in un posto, il Ghana, che rischia di diventare la pattumiera dei nostri rifiuti tecnologici.