Una Città159 / 2008
Ottobre


LA PSICOLOGIA DEGLI UOMINI D’AFFARI è l’intervista in cui Giorgio Lunghini ripercorre le tappe che hanno portato all’esplosione di questa bolla finanziaria, l’ultima fase, per ora, di una crisi che viene da lontano; il paradosso di un mercato capitalistico che voleva assicurare una casa anche a chi non poteva permettersela; l’impopolarità di un intervento statale, il cui messaggio, in ultima istanza, pare essere che chi sbaglia non paga; l’importanza del fattore psicologico, della fiducia, ma anche del panico, che già Keynes aveva così ben indagato (da pag. 3 a pag. 5).
LA MONETA DI CONTO era la proposta, rimasta inascoltata, avanzata da Keynes a Bretton Woods per far sì che la moneta fosse solo "quella cosa che serve a pagare i debiti”; il paradosso di una finanza tuttora incapace di pensare il proprio oggetto, la moneta appunto; il ruolo, potenzialmente propulsore, dei venture capitalist, indizio di una finanza che prescinde dal tasso di interesse; intervista a Massimo Amato e Luca Fantacci (da pag. 6 a pag. 9).
Il mondo che sogniamo: fotoricordo da Londra (pag. 10-11).
I BAMBINI DI ADESSO sanno molte cose, ma sono molto fragili, per cui il mestiere di maestra ha sempre più a che fare con la pedagogia che con le nozioni; un provvedimento, quello del ministro Gelmini, che sconta il grave sospetto di essere mera misura economica; la levata di scudi del mondo della scuola, che a sua volta sconta il sospetto di essere una mortificante difesa corporativa; i difetti, gravi, della scuola a modulo, che però resta tra le più qualificate anche a detta dei parametri internazionali; la frustrazione di non poter discutere francamente e liberamente; intervista a Anna Lona (da pag. 12 a pag. 15).
ADDIO VITTORIO! Vittorio Foa, un grande della Repubblica, ci ha lasciato. Ci onorava della sua amicizia e ci ha spronato, in tutti questi anni, a esser sempre curiosi della realtà che ci circonda, senza pregiudizi, ad anteporre sempre le domande alle risposte, a considerare che le cose sono complesse e mai semplici... In ricordo pubblichiamo gli interventi alla cerimonia funebre di Anna Foa, Andrea Marcenaro e Walter Veltroni; pubblichiamo inoltre stralci dalle interviste che in questi anni ci ha concesso e dove parla dell’assemblea costituente, dell’unicità della Shoah, della difficoltà per un non marxista di essere anticomunista, della necessità del ricordo e anche dell’oblio, del momento della Liberazione, della rimozione italiana delle leggi razziali, e d’altro ancora (da pag. 16 a pag. 22).
LA DISCUSSIONE SUL NUCLEARE prosegue con l’intervento di Mario Agostinelli (pag. 23).
UN LUOGO: Teheran, immagini di donne iraniane (pag. 24-25).
ACCLUDIAMO SEMPRE LE FOTO è l’intervista a Huang Qi, dissidente cinese attualmente detenuto, che ci parla di Tian Wang, un sito internet che si occupa del rispetto dei diritti umani e sostiene le buone ragioni di gruppi di cittadini soggetti a soprusi da parte dei funzionari del potere (da pag. 26 a pag. 28).
IL GIORNO DEL SIGNORE è il diario di viaggio di Valentina Pasquali nell’America della Bible Belt, la "cintura della Bibbia” alla vigilia delle elezioni. "La chiesa della sedicesima strada è un pilastro culturale e storico dell’Alabama afro-americana: il 15 settembre 1963, nel mezzo della lotta per i diritti civili, una bomba esplose all’esterno della chiesa uccidendo quattro bimbe. Martin Luther King parlò a un pubblico di 8000 persone al funerale che seguì. Joan Baez registrò la canzone Birmingham Sunday per raccontare la tragedia…” (da pag. 29 a pag. 31).
LA GRANDE TAVOLA: in occasione della pubblicazione di quello che viene considerato il suo libro-testamento, Wolfgang Sachs, don Achille Rossi e Edi Rabini ricordano la figura straordinaria di Ivan Illich, di origine dalmata, poliglotta, sacerdote coi portoricani a New York negli anni ’50, critico radicale e originale di una modernità segnata dall’intromissione di esperti e istituzioni tra l’uomo e le sue attività basilari; il difficile rapporto con una Chiesa che ha tradito il suo mandato; l’irrinunciabile principio della "sussistenza” come autonomia, che per Illich volle dire anche scegliere di non curarsi per non essere risucchiato dalla macchina della medicina; l’ultima fase della sua vita, segnata dal dolore fisico, ma anche da una rinnovata ricerca di amicizia e convivialità (da pag. 32 a pag. 35).
E SPERO DI NON ESSERE SOLO, così concludeva Camillo Berneri, dopo aver enunciato il suo ideale anarchico: "Un anarchismo attualista, consapevole delle proprie forze di combattività e di costruzione e delle forze avverse, romantico col cuore e realista col cervello, pieno di entusiasmo e capace di temporeggiare, generoso e abile nel condizionare il proprio appoggio, capace, insomma, di un'economia delle proprie forze: ecco il mio sogno”; Berneri affermava l’impossibilità di fare a meno della politica nella città moderna;?la sua idea del decentramento amministrativo, federalista e comunalista; intervista a Stefano D’Errico (da pag. 36 a pag. 41).
2 OTTOBRE 1968. Città del Messico: quel giorno la piazza Tlatelolco, gremita di studenti, ma anche di lavoratori, era in stato d’assedio. Le cifre ufficiali parlano di 8000 militari impegnati nell’azione, 300 mezzi blindati e 15.000 proiettili sparati. Alla fine della repressione violenta si contarono 700 feriti, 5000 arrestati e verosimilmente più di 300 morti (pag. 42-43).
APPUNTI DEL MESE. Si parla dei dipendenti della Lehman Brothers licenziati con un sms, della definizione di "terrorista”, del "lavoro necessario” degli immigrati in Italia, dello stravolgimento dei piani di tante famiglie americane a causa della crisi, che colpisce anche gli studenti dei college, costretti a nuovi debiti per concludere il loro percorso, dei cinque segni che ci dovrebbero mettere in guardia da un probabile licenziamento, del perché l’opposizione irrita la gente, di terroristi e rivoluzionari, della speranza di vita in Russia, che nel 2005 era scesa a 59 anni per i maschi, di che cos’è "liberticida”, eccetera eccetera (da pag. 44 a pag. 47).
LA LETTERA DALLA CINA, di Ilaria Maria Sala, è a pag. 45.
La visita è alla tomba di Jacek Kuron, uno degli artefici della liberazione della Polonia, sepolto nel Cimitero Militare di Pow?zki a Varsavia; secondo l’amica Marta Petrusewicz, nella citazione che riportiamo, "non bruciate i comitati, costruite i vostri” (con cui nel marzo 1981 Kuron riuscì a fermare una manifestazione violenta a Bydgoszcz), "c’è tutto Jacek, non distruggere, costruire alternative”.
COCO' ALL'UNIVERSITA' DI NAPOLI O LA SCUOLA DELLA MALA VITA, è il "reprint” dell’ultima; un articolo che Gaetano Salvemini pubblicò su "La voce” nel gennaio del 1909 (quando uscì la rivista la direzione scriveva di non sapere se Salvemini fosse sopravvissuto al terribile terremoto di Messina, in cui persero la vita la moglie, la sorella e i cinque figli); nell’articolo il grande meridionalista sferra un attacco feroce alla borghesia e alle università del Mezzogiorno, fucine di avvocati e medici incapaci, molti dei quali finiscono in politica, alla corte del partito di governo delle città.
In copertina, dedicata alla crisi economica che attanaglia il pianeta, la City di Londra.