Una Città174 / 2010
Maggio


DI MOLTI, NON DI TUTTI. Nadia Urbinati lancia l’allarme sull’attacco che, in tutta Europa, viene portato all’illuminismo e alla sua idea che i diritti sono di tutti, in quanto esseri umani, e non dei pochi o dei molti, in quanto possessori di un luogo, di una religione, di una cultura, di un welfare consolidato; la novità di movimenti identitari, legati al territorio, che accettano il liberismo; il rischio che una visione puramente proceduralista della democrazia, scelta da tutti i costituenti dei paesi europei in odio allo stato etico, mostri la corda e crei un forte deficit di ethos democratico (da pag. 3 a pag. 6).
"PADRONI A CASA NOSTRA”. Dopo oltre dieci anni di tassi nazionali attestati attorno al 4% nel giro di un paio d’anni la Lega ha visto raddoppiare i propri risultati, non solo al Nord; all’origine del successo la ridefinizione delle forme politiche e un’inedita copertura mediatica del fenomeno immigratorio, paradossalmente proprio in un fase in cui i reati erano in declino; lo sfondamento della Lega tra gli operai e i ceti popolari e la forza su quello slogan, "padroni a casa nostra”, che permette di giocare le proprie carte anche nelle regioni rosse; il progetto di un coordinamento tra regioni del Nord che potrebbe configurare un nuovo blocco di potere; intervista a Roberto Biorcio (da pag. 7 a pag. 10).
FREE COME FREE SPEECH. Internet, forse la più grande invenzione del secolo, perché mai c’è stato un mezzo così efficace e potente per diffondere il sapere, è nato all’insegna di una logica di solidarietà e cooperazione; la storia del software libero e la battaglia contro il software proprietario, una questione innanzitutto di libertà; le esperienze nelle commissioni governative "open source” e le preoccupazioni per il destino di un paese in cui addirittura si inizia a teorizzare l’abbandono dell’insegnamento della tecnologia; intervista a Angelo Raffaele Meo (da pag. 11 a pag. 14).
ALLA FINE. Oggi solo un malato su quattro accede alle cure palliative, ancora riservate pressoché esclusivamente ai pazienti oncologici; il problema di gestire la fase terminale nelle altre patologie, in primis quelle cardiocircolatorie, di cui si muore più che di cancro; il caso, delicatissimo, dei pazienti anziani con demenza; il ritardo, soprattutto culturale, del nostro paese rispetto al dolore e l’importanza, affinché cambi la mentalità, che anche il malato cominci a far valere i suoi diritti; intervista a Franco Toscani (da pag. 15 a pag. 19).
INDENNITA’ E GERONTECHNOLOGY. Luca Beltrametti, dal sito neodemos.it, ci parla dell’indennità di accompagnamento, dei suoi difetti e di come si sono organizzati altrove (pag. 19).
IL CAMBIAMENTO E’ PARTITO DA ME. La vita accanto a un figlio intellettualmente molto dotato, ma con una serie di disturbi sorti a causa di un parto difficile; gli anni bui, segnati dalla disperazione e infine l’incontro con il terapeuta giusto, e poi il ritrovato rapporto col marito, i primi segnali di progresso, qualche momento di serenità, ma anche i sensi di colpa per l’altro figlio; intervista a Beatrice (da pag. 20 a pag. 23).
STUDENTI ERASMUS A 40 ANNI: Fabrizio Tonello ci parla di quella che definisce una "tragedia sociale” di una generazione (pag. 23).
LUOGHI. Nelle centrali, Casa Zacchera, il primo ospedale psichiatrico giudiziario aperto.
LA PIU’ GRANDE INVENZIONE MODERNA. Una società, quella marocchina, segnata da un’eterogeneità dagli effetti pericolosi; la preoccupazione per un sistema educativo che si è espanso a scapito della qualità e il dramma dei tanti giovani abbagliati da un Occidente che non possono raggiungere; la sfida della laicità a cui le società islamiche non possono sottrarsi; intervista ad Abdesselam Cheddadi (da pag. 26 a pag. 28).
WIKIPEDIA IN YIDDISH. La passione per una lingua ingiustamente declassata a lingua delle barzellette o rimossa perché parlata da chi si lasciò sterminare; lo studio e le ricerche quando non c’erano né wikipedia né google; l’assurdità di non considerare lo Yiddish una lingua europea a pieno titolo e la battaglia affinché la sua conoscenza si diffonda anche ai non ebrei; intervista a Claudia Rosenzweig (da pag. 29 a pag. 31).
IL COMANDANTE LIBERO. La storia tristissima di Riccardo Fedel, uno dei primi comandanti partigiani della Resistenza italiana, comunista ma spirito libero, collaboratore dei generali inglesi rifugiati in montagna, accusato da partigiani comunisti di colpe anche infamanti, fucilato e sepolto chissà dove; ora la verità, un po’ alla volta, anche grazie all’impegno del figlio Giorgio e del nipote, viene alla luce; sarebbe cosa utilissima, anche per la credibilità di altre battaglie per la verità tuttora in corso, che le Associazioni partigiane e i discendenti del Pci, si impegnassero a far venir fuori, finalmente, la verità su chi in una riunione nazionale dell’11 settembre del 1943 fu incaricato di andare a prendere il comando delle prime formazioni di partigiani in Romagna (da pag. 32 a pag. 35).
SE I RAGGI SONO BIANCHI O ROSSI. Chiara Frugoni ci parla del suo libro "La voce delle immagini”, che ha lo scopo di facilitare la "lettura” e l’apprezzamento delle immagini medievali, facendoci conoscere il significato di convenzioni, simboli e gesti codificati, tanto più importanti, questi ultimi, in una società che si esprimeva più con la gestualità che con le espressioni del volto; il luogo comune, consolidato, che nel Medioevo non si sapesse leggere; una cultura religiosa diffusa che metteva la gente in grado di discutere anche di questioni complicate, come quella delle stimmate di Francesco, attorno alle quali fu condotta un’operazione in grande stile dall’Ordine per far dimenticare l’insegnamento di Francesco glorificandolo; e da lì la grandiosità della Basilica superiore e dei suoi affreschi (da pag. 36 a pag. 40).
UN UMANESIMO COSMOPOLITA. Stephen E. Bronner ricorda Albert Camus nel cinquantesimo anniversario della morte (pag. 41).
IL PROGETTO DI UN NOI. David Bidussa ricorda la figura di Goffredo Mameli e si interroga sulle ragioni per cui, malgrado avesse tutti i requisiti per farlo, non è mai entrato nell’immaginario collettivo nazionale (pag. 42-43).
LA LETTERA DALLA CINA, di Ilaria Maria Sala, è a pag. 45.
APPUNTI DEL MESE. Si parla di "sportello delazioni” per denunciare i clandestini e dei blog dei precari, che in rete si moltiplicano; di tasse e della scomparsa della "busta arancione” che nel 2010 doveva essere spedita a tutti i contribuenti per istruirli sulla loro futura pensione; del futuro di una società in cui l’aumento dei centenari costringerà a ripensare l’idea stessa di carriera lavorativa, della nube islandese e del Pulitzer assegnato a un sito no profit; eccetera eccetera (da pag. 44 a pag. 47).
Il mercato delle tasse e il ritorno del re: un appunto di Francesco Ciafaloni (pag. 44).
LA VISITA è alla tomba di Eugenio Colorni.
ANARCHISMO E ANTICLERICALISMO. "...nel corso dell’ultimo congresso mondiale dell’A.I.T., dicevo ai delegati spagnoli di considerare non-anarchico, angusto e pazzesco l’anticlericalismo propugnato dalla C.N.T. e da molti elementi della F.A.I. e che uno dei fattori di successo delle correnti fasciste spagnole era questo loro anticlericalismo...”. Per il "reprint” dell’ultima, pubblichiamo un intervento di Camillo Berneri apparso sull’Adunata dei Refrattari del 1936.
In copertina, una via di Parigi.