Una Città n° 40 / 1995
Aprile
GIOIRONO PER MORO. Piergiorgio Bellocchio ci ricorda che nel nostro paese la sinistra non ha mai governato, che la Dc ha sempre avuto una dirigenza più democratica della sua base, che abbiamo inventato noi il fascismo, che l'unica pagina gloriosa del nostro passato, la Resistenza, fu rimossa subito, che finalmente tanta gente può proclamarsi di destra senza più vergognarsi. In seconda e terza, insieme a VUOTO A VINCERE, dove Umberto Croppi e Marco Tarchi ci parlano dell'ultimo congresso missino.
FARE BELLA UNA PIAZZA in un quartiere degradato è il modo per lottare contro la mafia scelto da un prete e altri volontari palermitani. Intervista a don Cosimo Scordato, in quarta e quinta.
\r A OGNUNO LA SUA BANCA, intervista a Pietro Adamo che ci racconta dello strano mondo degli anarchici autoctoni americani, che mentre in Europa ci si accapigliava su rivoluzioni e prese del potere, discutevano di antitrust, di diritti d'autore sulle idee, di diritto di voto alle donne. In sesta e settima.
\r NEL TEMPO RIMASTO, se si è ammalati senza speranza, si può aspettare la fine conservando la propria dignità fisica e psicologica, senza dover cadere preda di dolori devastanti e annichilenti. Intervista a Luigi Saita, da sempre impegnato sul fronte della terapia del dolore e delle cure palliative. In ottava e nona.
AL FONDO DEL FIUME. Continuiamo a scandagliare il problema "acqua" con Giovanni Damiani, che diffida dell'analisi chimica finalizzata agli usi ed è fautore di quella eco-biologica: per sapere di inquinamento va interrogata la vita del fondo. Il concetto semplice ma ormai dimenticato che il fiume è un grande depuratore naturale. In decima e undicesima.
GIACCHE BLU E MOTORINI è l'intervista a Giovanni Da Ponte sul mondo molto chiaccherato, ma poco conosciuto, di un'azienda come Publitalia. In dodicesima e tredicesima.
IL DONO DELLE LACRIME è l'intervista a Sergio Givone sul rapporto fra il male e la libertà: alla concezione pagana, fatalistica, della vita come ineluttabile patire si contrappone quella cristiana secondo cui la libertà è originaria, la solidarietà è nella colpa e l'espiazione dell'innocente è redentrice. In quattordicesima e quindicesima.
LA DECIMA parte del proprio reddito è quella che centinaia di persone in tutta Italia, da più di vent'anni, versano per finanziare progetti pensati autonomamente da persone del Terzo Mondo. Intervista a Maria Picotti, in ultima. E in copertina: Sarajevo.