Una Città146 / 2007
Marzo


FAR DEL BENE è una pratica molto diffusa, dal gesto occasionale fino ad arrivare all’impegno quotidiano in grandi associazioni benefiche e a scelte radicali di vita; la differenza è che oggi a muovere alla generosità non è il senso di colpa o un senso di dovere verso chi sta male, ma la ricerca di un piacere; l’influenza reciproca fra profit e no-profit; intervista a Bruno Manghi, in seconda e terza.
LA GRANDE DISFATTA è quella dell’Iraq per l’America, finanche peggiore del Vietnam, perché procurata dalla resistenza di un piccolo paese in una guerra asimmetrica; la fine dell’egemonia americana; l’intervista è a Andrew Arato, in terza.
UN CONTRATTO PER L’UMANITA’ è l’intervista a Emilio Molinari, sul problema dell’acqua, che già attanaglia una parte dell’umanità e minaccia l’intero pianeta; l’idea folle di far diventare bene economico e di privatizzare il primo dei beni di necessità, quando si dovrebbe dichiararlo "bene comune”; dalla quarta alla sesta.
IL SECONDO IMPRINTING, o la seconda possibilità, è quella che si offre alle donne dopo esser state in casa a far figli, sottomesse a un marito padrone e spesso camorrista; la figura del padre che si barcamena fra camorra e legalità; il fascino di una vita senza lavoro, dei soldi facili per un adolescente che si sente invulnerabile; intervista a Teresa Centro insieme a UNA VITA SENZA LAVORO, intervento di Carla Melazzini, maestra di strada; dalla settima alla nona.
ADESSO SI ALZANO IN PIEDI: Laura Manassero racconta cosa significa oggi fare l’insegnante con ragazzi di culture, ma anche livelli di preparazione, molto diversi; una scuola il cui problema principale è forse la caduta di autorevolezza degli insegnanti, la qual cosa non è affatto nei desideri dei ragazzi, in decima e undicesima.
Il "luogo”, nelle centrali, è Casino del Sol nella riserva indiana dell’Arizona.
A NORD DEL MEDITERRANEO è il saggio di Mohamed Lazaar sull’emigrazione marocchina, inarrestabile anche di fronte alle restrizioni e all’intensificazione dei controlli e della repressione; il grande effetto che fa sui giovani vedere ritornare in vacanza gli emigranti; le rimesse, grande risorsa economica del paese, che però si riversano esclusivamente sul mercato immobiliare; in quattordicesima e quindicesima.
QUEI PRIMI EBREI RUSSI sono quelli che nel 1880 cominciarono ad andare in Palestina dando inizio all’emigrazione sionista; erano laici e incontravano un’opposizione forte nei religiosi per i quali bisognava aspettare il Messia; il dhimmi, il sottomesso, il pauroso, colui che non alzerà mai la testa è sempre stata la visione che degli ebrei avevano gli arabi, da qui, innanzitutto, lo "scandalo” di Israele per loro; l’equivoco che il sionismo nasca dalle persecuzioni; intervista a Georges Bensoussan, in sedicesima e diciassettesima.
LA MEDAGLIA d’argento è quella che ricevette il capo partigiano Facio con la motivazione d’esser caduto in combattimento, mentre invece era stato processato in poche ore e fucilato dai compagni di brigata per motivi rimasti oscuri ma certamente ignobili; interventi di Paolo Pezzino e Andrea Ranieri; insieme a QUEL TEDESCO DI BREMA, Rudolph Jacobs, di Paolo Ranieri, in diciottesima e diciannovesima.
L’ANTICOMUNISMO DI SINISTRA è un dibattito fra amici e collaboratori avviato per caso e per email da una domanda: quanto pesa ancora sulla situazione politica italiana la tradizione comunista e la mancata ripulsa delle scelte del passato da parte di tanti comunisti del Pci, del 68 e del 77? In ventesima e ventunesima.
Negli APPUNTI DEL MESE, si parla di natura e contronatura, di malati di Alzheimer che iniziano a far sentire la propria voce, della drammatica storia di Sam Ross, reduce dall’Iraq, di Gaza, che secondo Israele non è più "occupata”, dei morti per tubercolosi, che aumentano, del piano saudita, tornato buono, eccetera eccetera; in ventiduesima e ventitreesima, insieme alla "lettera dalla Cina” di Ilaria Maria Sala. Sempre nelle stesse pagine ricordiamo Nelly Norton, di cui due numeri fa avevamo pubblicato l’intervista su Jacek Kuron, che lei corresse in letto d’ospedale.
L’ANGOSCIA DI QUEL CANCELLO: Dunja ci parla della Romania, dell’arrivo in Italia, del lavoro in fabbrica, della carriera...; in ultima.
In copertina: Londra.