Una Città149 / 2007
Giugno-Luglio


COS'E' DI SINISTRA? si chiede Roberto Fasoli nell’intervista in cui fa un esame impietoso dello stato di un sindacato immobile, invecchiato e appesantito, legato ancora all’immagine di un mondo che non c’è più; federalismo, ricambio generazionale, riforma delle pensioni, della contrattazione, lavoro autonomo, unità sindacale, nessun tema viene affrontato con coraggio; la delusione per le procedure messe in atto per dar vita al partito democratico, dove sembra già tutto deciso, e blindato, dall’accordo fra le due nomenclature; la delusione di tanti; dalla seconda alla quinta.
LA TV DI STRADA... Silvia, Marco, Giorgios, Costanza raccontano la storia di un’associazione, Anelli Mancanti, che vive quasi esclusivamente grazie alla generosità dei volontari e degli immigrati che da ‘utenti’ si trasformano presto in soggetti attivi, tenendo corsi e partecipando alle varie iniziative. L’esperienza della telestreet e quella di un torneo di calcio multiculturale nato al parco delle Cascine, con alcune squadre improvvisate... in sesta, e settima.
IL VALORE AGGIUNTO DELLA PARTITA IVA resta ‘invisibile’ nella sua specificità; una vulnerabilità che non riguarda più gli ‘ultimi’, ma una parte consistente della società; lo scambio tra l’ansia dell’incertezza e la possibilità di determinare le proprie scelte; gli ordini e l’università enti minaccianti; un dialogo tra Sergio Bevilacqua e Pietro Lembi; in ottava e nona.
L'ABBIAMO IMPAGINATO AL CONTRARIO, ALL'ARABA è l’intervista a Della Passarelli, su una casa editrice nata lavorando con i detenuti che hanno condiviso il desiderio di fare libri per i più piccoli; la voglia di sperimentare idee, ma anche formati "strani”; una collana di libri bilingui scritti da immigrati che si traducono, e l’impegno civico con volumi sulla mafia, la costituzione e l’uso del denaro... .; in decima e undicesima.
Il "luogo”, nelle centrali, è Harlem, New York, un quartiere che sta rinascendo, ma diverso da prima.
CON SU SCRITTO "HIV POSITIVE”: la piaga terribile dell’Aids in Sudafrica si combatte anche con una maglietta che portano i non malati per superare lo stigma, amplificatore del male, è una delle tante iniziative promosse da Zackie Achmat, premio Langer 2007; la lotta vittoriosa contro le multinazionali farmaceutiche; l’intervista è in quattordicesima e quindicesima insieme alle motivazioni del premio.
UN SOLO SUDAFRICA
; a quattro anni dalla fine dei lavori della Commissione per la Verità e la Riconciliazione, e con una Corte costituzionale all’avanguardia che promuove la partecipazione dei cittadini, il Sudafrica ha iniziato il suo nuovo corso nella consapevolezza del rischio di un’apartheid, non più su base etnica ma socio-economica; la variabile impazzita dell’Aids; intervista a Andrea Lollini, in sedicesima e diciassettesima.
LA COMPETENZA DELLA CURA; l’idea di una superiorità morale femminile rischia di essere una trappola per le donne; l’importanza di assumere la cura come nodo centrale del nostro presente, ma anche del modello di società futura; l’ntervista, a Joan Tronto, è in diciottesima e diciannovesima.
LA CIVILTA’ URBANA E QUELLA BEDUINA; Giuliana Turroni ci parla del gran fascino che tuttora esercita il pensiero di Ibn Khaldun, precursore delle scienze umane, su antropologi, sociologi, psicologi, storici; la sua visione della civiltà beduina, fondata sulla morale e sulla frugalità, e di quella urbana in cui si realizza un pieno sviluppo umano; in ventesima e ventunesima.
NOI RICOSTRUIAMO: dai Territori palestinesi la testimonianza di un giovane volontario israeliano impegnato in un Campo di Ricostruzione Icahd, il comitato contro la demolizione delle case palestinesi; in ventu-nesima.
Negli APPUNTI DEL MESE, in ventiduesima e ventitreesima, si parla di donne della Mauritania, di bimbi maori maltrattati, dell’esodo biblico di popolazioni irachene di cui nessuno si occupa, di africani ottimisti malgrado l’Aids, della crisi della leva militare in Israele, di blogger che sono gli unici a raccontare la verità del Darfur, di Murdoch e signora e indipendenza del Wsj, eccetera, eccetera.
DOVE AVREI VOLUTO NASCERE, in ultima, è l’intervista in cui Adele Manzi ci racconta di come arrivò a partire per il Libano e restare più di 30 anni nei campi profughi palestinesi con un’idea fissa: far lavorare le donne.
In copertina: Nairobi, centro per bambini sieropositivi.