Una Città n° 190 / 2012
dicembre 2011- gennaio 2012
LA COPERTINA, che riprende l’ospedale Sant’Andrea di Roma, è dedicata a tutti coloro che stanno male, augurandoci che siano gli ultimi a cui si chiederà di far sacrifici.
UN MALE INCURABILE? Per il terzo anno il Veneto registra un calo occupazionale con ulteriori 13.000 posti in meno rispetto al 2010; pur con l’export e il manifatturiero in ripresa, e una crescente domanda di sanità e di sicurezza, manca all’orizzonte un settore in grado di compensare le perdite dei settori tradizionali; in un momento di crisi eccezionale, la necessità, forse, di pensare a un utilizzo diverso dei 600.000 stipendi pieni che oggi, tramite i vari ammortizzatori, vengono erogati in cambio di nulla; le distorsioni di un uso troppo prolungato della cassa integrazione; solo un paese di una ricchezza stratosferica può permettersi una badante per anziano. Intervista a Bruno Anastasia (da pag. 3 a pag. 6).
GEOGRAFIA DELLA DISOCCUPAZIONE, dell’immigrazione e della speranza: un appunto di Francesco Ciafaloni (pag. 6).
LA CASA DEL BIGOTTO. L’anima "bigotta” dell’America, che oggi trova espressione nei Tea Party e nel loro odio per lo Stato sociale, per gli intellettuali e per la vita cosmopolita delle città, viene da lontano; un’inedita fusione tra élite liberista e populismo reazionario; l’errore dei repubblicani che credevano di manipolare questa frangia e ne sono stati invece travolti. Un intervento di Stephen Bronner (da pag. 7 a pag. 9).
E INVECE POI CAPISCI... Lo stigma che continua ad affliggere la malattia mentale, nonostante la sua enorme diffusione; un lavoro, quello dell’infermiere in un reparto psichiatrico, che consiste essenzialmente nel parlare e nel saper ascoltare; la fatica di trascorrere le giornate accanto al disagio mentale, senza un adeguato sostegno, affezionandosi a persone che qualche volta decidono di farla finita. Intervista a Norma de Somma e Giuseppe Carbut (da pag. 10 a pag. 12).
MA TI METTI IN COSTUME? La decisione, maturata a 25 anni, di farsi suora e poi quell’intuizione per la congregazione delle orsoline, per la loro vocazione a stare nel mondo; l’odioso binomio "suorina cretina” che continua a dominare un certo immaginario, anche cattolico; la scelta della castità, la battaglia per la dignità della donna e l’impegno con gli immigrati; l’errore di credere che le suore ricevano soldi dalla Chiesa. Intervista a Federica Cacciavillani (da pag. 13 a pag. 15).
L’UNO E L’ALTRO. La legge 164, che riconosce alle persone transessuali la possibilità di "cambiare sesso”, e che all’epoca fu all’avanguardia, andrebbe oggi rivisitata, se non ci fosse il dubbio, visto il clima, di andare in peggio; la necessità, per la persona transessuale, di poter cambiare il genere e il nome anche senza aver concluso l’iter chirurgico; un’equazione, quella trans-prostituta, infondata. Intervista a Porpora Marcasciano (pag. 16-17).
MI HA APERTO MIA MADRE. L’odissea di un giovane tunisino che voleva venire in Italia: l’attesa nella foresta, e poi il viaggio in mare, in mezzo a una tempesta spaventosa, con le pattuglie di polizia che ripetutamente affiancano la barca per dissuadere i passeggeri, e finalmente lo sbarco a Lampedusa dove dopo quattro giorni è arrivato un autobus... Intervista ad Hassen Clubist (da pag. 18 a pag. 20).
NELLA NUBE DI MAGELLANO. Marco Selvi, ricercatore al Gran Sasso, ci parla del neutrino e dell’esperimento Opera, ma anche del laboratorio più grande, e soprattutto più accessibile, del mondo, quello appunto del Gran Sasso dove lavorano cinquecento scienziati da tutto il mondo; un universo costituito, per l’80%, di materia oscura "non barionica”, cioè fatta di materia diversa da quella di cui siamo fatti noi e ciò che conosciamo (da pag. 21 a pag. 23).
POSTER: nelle centrali, scrivanie di giovani.
QUEL GUERRIERO A CAVALLO. Paolo Bergamaschi ci parla del suo recente viaggio in Macedonia, nella cui capitale oggi svetta un’enorme statua del "guerriero a cavallo”, così chiamata per non far precipitare i rapporti con i vicini greci; le diatribe sul nome e la crescente frustrazione per la mancata entrata nell’Unione europea; la straordinaria pista ciclabile che percorre la vecchia cortina di ferro (da pag. 26 a pag. 28).
LUCI NELLA LOTTA ALLA MORTALITA’. Per la rubrica "Neodemos”, Gustavo De Santis legge gli ultimi rapporti delle Nazioni Unite (pag. 28).
LETTERA DALL’INGHILTERRA. Belona Greenwood ci parla di "Gin Lane”, un inquietante quadro di William Hogarth, e del problema dei sempre più numerosi ragazzini che assumono alcol in Gran Bretagna (pag. 29).
CUORI MISTI. L’esperienza del colpo di Stato in Cile, che riapre la vecchia ferita di Piazza Fontana, e poi il rientro in Italia e l’impegno accanto ai profughi; gli anni in Ecuador e la passione, anche per vicende personali, per le storie degli immigrati; le chance, ma anche i pericoli, a cui apre il bilinguismo; l’esperienza dei minori lavoratori e il concetto, molto montessoriano, dell’"aiutami a fare da solo”. Intervista a Elide Taviani (da pag. 30 a pag. 33).
I BILANCI DI POVERTA’. L’importanza, in economia, di studiare la povertà, quella in essere e quella potenziale; l’utilità dei bilanci familiari; a differenza di altri paesi, l’Italia per 150 anni è riuscita a coniugare crescita e calo delle disuguaglianze, negli ultimi anni, per la prima volta... Il terribile rischio della povertà: cronicizzarsi. Intervista a Giovanni Vecchi. (da pag. 34 a pag. 38).
DEMOCRAZIA E SAPERI MINIMI di cittadinanza, un appunto di Alessandro Cavalli sull’opportunità che gli italiani sappiano quanto costano i servizi cui accedono gratuitamente o quasi (pag. 38).
L’ALBA CASARSESE. Nico Naldini ci parla di quando con suo cugino Pier Paolo Pasolini venne via da Casarsa, terra di guerra, e poi della vita a Roma e di Penna, Moravia e Fellini e di quel viaggio a Parigi, per il film "Fascista”, e poi della catastrofe... (da pag. 39 a pag. 41).
FOTORICORDO. In memoria di Vaclav Havel pubblichiamo una foto famosa che resterà nella storia: la riunione clandestina, camuffata da gita in montagna, alla frontiera tra la Polonia e la Cecoslovacchia, nel luglio del 1988, degli oppositori al regime comunista dei due paesi, in cui compaiono, tra gli altri, Adam Michnik, Jacek Kuron e lo stesso Havel (pag. 42-43).
LETTERA DALLA CINA. Ilaria Maria Sala ci parla del suo recente viaggio a Chengdu (pag. 45).
LA VISITA è alla tomba di Jerzy Popiełuszko, sacerdote polacco ucciso nel 1984 da funzionari del ministero dell’interno.
APPUNTI DI UN MESE. Si parla dell’orgoglioso isolamento britannico, di carcere, di anoressia e delle discussioni sull’attuale protocollo di cura negli Usa, di suicidi di operai a causa della crisi, di come in Olanda siano oggi sotto accusa gli effetti della legalizzazione della prostituzione, di un numero verde francese per aiutare i genitori alle prese con i figli "nativi digitali”, di conciliazione, dei ricatti a cui sono sottoposti i palestinesi che devono uscire da Gaza per motivi sanitari; eccetera eccetera (da pag. 44 a pag. 47).
ELENA, NIDE, LIBERA, GIANNA. "Poi c’era Tina: favoreggiamento ebrei. E Tina, che sapeva tutto, aveva tutto negato. E poi ve ne erano molte altre, donne di ogni età, di ogni ceto, di ogni grado di cultura, ma tutte di altissimo sentire morale e civile. Si viveva, se non rassegnate, pronte però ad andare incontro al nostro fato; non usavamo parole grosse e non ci compiangevamo a vicenda...”; per il "reprint” dell’ultima pubblichiamo un racconto di Bianca Ugo sull’esperienza del carcere durante il fascismo, uscita su "Mercurio” nel dicembre del 1945.