Una Città206 / 2013
Ottobre


LA COPERTINA è dedicata ai morti di Lampedusa e ritrae una delle foto ritrovate tra i loro effetti personali.
L’IMPASSE DELLE REGIONI. Un centro invasivo rimasto sempre immutato, un sovraffollamento di istituzioni moltiplicatore di problemi, l’inadeguatezza statutaria nel tempo di privatizzazioni e sussidiarietà; tante autonomie nel rigetto generale della responsabilità; il modello francese e quello tedesco-spagnolo e la possibilità dei due tempi; l’alleanza fra la vestale e il burocrate. Intervista a Marco Cammelli (da pag. 3 a pag. 7).
UN’IDEA DISASTROSA. Anche se lasciare impunito l’uso del gas costituisce un pericoloso precedente, intervenire in Siria oggi, senza una cornice di legalità, e senza nemmeno una qualche coalizione alle spalle, costituirebbe un precedente ancora più grave qualora fosse impugnato da Cina o Russia per intervenire, ugualmente da soli e illegalmente, in altri contesti. Intervista a Andrew Arato (pag. 8-9).
LETTERA DA BERLINO. Alessandro Cavalli ci parla dell’esito elettorale tedesco, ma soprattutto di una campagna elettorale improntata alle "buone maniere” (pag. 9).
PER CONTO NOSTRO. Il trauma di trovarsi, da un giorno all’altro, senza lavoro, il disorientamento iniziale, la frustrante ricerca di un nuovo posto e poi l’idea di mettersi assieme ad alcune ex colleghe e ripartire; passare dalla mentalità del dipendente a quella dell’imprenditore, con l’ansia del lavoro fatto bene, i ritmi serrati, i soldi che arrivano irregolarmente, ma anche la soddisfazione per una ritrovata professionalità. Intervista a Paola, Claudia e Laura (da pag. 10 a pag. 13).
LA RIVALSA. Proprio quando sembrava esserci una piccola ripresa, gli esattori di Equitalia tornano a chieder conto di una cartella rimasta inevasa e bisogna far in fretta, perché altrimenti bloccano i conti e quindi la corsa forsennata, il commercialista che ti abbandona, la disperazione più nera... e poi la scoperta di non essere sola, una rete di piccoli imprenditori in difficoltà che si aiutano, la voglia di tornare a lottare... Intervista a Silvana; con un appunto di Giuseppina Virgilii del Comitato "piccoli imprenditori invisibili” (da pag. 13 a pag. 15).
IL MONDO IN UN COLLEGIO. I Collegi del mondo unito, una rete di scuole volute da Kurt Hahn, pedagogo ebreo tedesco, scampato alla guerra, che proprio da quella terribile esperienza aveva capito che i pregiudizi nascono nella non conoscenza dell’altro; ecco allora l’idea di un collegio in cui ragazzi di cultura e lingua diverse, arrivati da tutto il mondo, potessero studiare e lavorare assieme; la storia del collegio di Duino. Intervista a Valentina Bach, ex studentessa (da pag. 16 a pag. 19).
A QUESTA ETA’. La vecchiaia, anche per chi ha vissuto gli anni del movimento femminista, segnato da un orizzonte di collettività, resta un tragitto molto individuale e anche precario; cosa cambia per chi continua a lavorare, l’ombra della solitudine, la sessualità che torna a essere un tabù, ma anche una "nonnità” vissuta più intensamente della maternità, le amicizie, i tanti progetti e la convinzione di essere stata parte di una generazione fortunata. Intervista a Marina Piazza (da pag. 20 a pag. 23).
ANZIANI GIOVANI. Per la rubrica "neodemos”, Vittorio Filippi parla di anziani che vivono sempre di più e meglio e di come questo stia cambiando la psicologia, ma anche l’economia della terza età (pag. 23).
LUOGHI. Nelle "centrali”, campo profughi in Siria.
QUESTO CHIEDERE, CHIEDERE, CHIEDERE... Paolo Bergamaschi ci parla della politica estera europea, spesso ostaggio del bisogno di idrocarburi e del rischio che l’Unione diventi un club, molto severo verso chi deve entrare e fin troppo tollerante con chi è già dentro; il problema della Bosnia, che è soprattutto Dayton, e quell’idea di Alexander Langer sulla diplomazia dal basso (da pag. 26 a pag. 28)
LE DIFFICOLTA’ DEL SOVRANO. Le speranze demo­cratiche delle Primavere arabe naufragate nella debolezza atavica della sovranità, in società dilaniate da rivalità tribali, clanistiche ed etniche e dominate da borghesie "com­pradore”; l’eredità dell’imperialismo e l’impossibilità per l’Occidente di promuovere un contratto sociale; agli Stati Uniti Hobbes, all’Europa Kant? Di Stephen Eric Bronner (da pag. 29 a pag. 31).
11 SETTEMBRE 1973. All’indomani del golpe in Cile, molti protestanti, tra cui un pastore svizzero e dei valdesi in Italia, si mobilitarono per accogliere giovani in fuga dalla dittatura. L’operazione del pastore Guido Rivoir, l’esperienza della Comune valdese di Cinisello Balsamo, la rotta Buenos Aires-Milano-Svizzera, la paura, la solidarietà, l’amicizia... Di Giorgio Canarutto (da pag. 32 a pag. 37).
SREBRENICA, 11 luglio 2013. A 18 anni dal massacro, lo scorso 11 luglio, 409 corpi hanno trovato sepoltura, tra questi, molti minorenni e una neonata; altri ancora aspettano di essere identificati. Nel frattempo la cittadina, molto faticosamente, cerca di tornare a vivere. Le speranze riposte in un piccolo gruppo "misto” di giovani alle prese con una convivenza tutta da ricostruire. Appunti di viaggio di Andrea Rizza (da pag. 38 a pag. 41).
DISUGUAGLIANZE. Un appunto di Francesco Ciafaloni sull’andamento del coefficiente Gini e sulla differenza della durata della vita per classe sociale (pag. 44).
LETTERE. Pasquale De Feo, ergastolano ostativo, parla del problema della recidività dei reati e dei risultati ottenuti nel carcere-modello di Bollate, che prima di essere esportato, andrebbe diffuso nel nostro paese; da Hong Kong, Ilaria Maria Sala ci parla di un sorprendente dispaccio di agenzia secondo cui 400 milioni di cinesi non parlano il mandarino; Belona Greenwood, da Norwich, Inghilterra, ci parla del dottor Who e di Ralph Miliband.
LA VISITA è alla tomba di Johnny Cash.
APPUNTI DI UN MESE. Si parla di uno Stato, quello inglese, che quando sbaglia chiede scusa, di cosa pensava Togliatti degli omosessuali, dell’incubo dei compiti a casa negli Stati Uniti, del dibattito sull’opportunità di continuare a imparare a scrivere in corsivo nell’era delle tastiere e delle tavolette, di una lotteria inventata dal sindaco di un paesino spagnolo per combattere la disoccupazione, di cosa vuol dire invecchiare con l’Hiv, di carcere, eccetera eccetera (da pag. 42 a pag. 47).
IL PROBLEMA DELLA SCUOLA. "Nell’organizzazione delle scuole professionali, che saranno numerosissime, si riveleranno le vitali iniziative dello spirito regionale, in relazione ai bisogni locali. L’insegnamento del latino deve esser promosso e diffuso quanto più è possibile...”. Per il "reprint” dell’ultima pubblichiamo la seconda parte dell’intervento di Francesco Egidi sulla libertà della scuola al XVIII Congresso del Partito Repubblicano, uscito su "La Critica Politica”, gennaio-febbraio 1946.