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Una Città 42 / 1995
IL MALE DELL’INNOCENZA
Intervista a Augusto Illuminati di Marco Bellini, Franco Melandri
Per Hannah Arendt l’innocenza, virtù in ambito privato, è grave manchevolezza in ambito pubblico, perché significa non interessarsi di politica, non assumersi responsabilità, subire passivamente e aprire così la strada ai pericoli totalitari. La tragedia del popolo ebraico che protestava la propria innocenza. Nella burocratizzazione e banalizzazione il male radicale dei nostri tempi. I diritti umani astratti, naturali, anticamera di ogni sopruso. L’importanza dei diritti di cittadinanza. Intervista a Augusto Illuminati.

IL SOGNO DEL SINDACATO
Intervista a Maurizio Antonioli di Franco Melandri
Il sindacalismo rivoluzionario, basato sull’azione diretta e sullo sciopero generale e finalizzato al superamento delle divisioni ideologiche, non superò la prova della grande guerra. A differenza dei francesi, tanti interventisti italiani formarono l’ala movimentista del fascismo. Fra anarcosindacalismo, modello sovietico e un riformismo ormai statalista fu inevitabile il ritorno ai partiti e alle loro divisioni. La lezione, che resta, di un sindacalismo che comprenda anche gli esclusi. Intervista a Maurizio Antonioli.

Una Città 41 / 1995
IL VICINO, IL LONTANISSIMO
Intervista a Anna Bravo di Gianni Saporetti
La resistenza civile non armata, grazie al primato dell’immagine dell’uomo in armi, non fu neanche studiata e lasciata in appalto ai cattolici, ma attraversò tutti gli schieramenti e coinvolse tanti cittadini. In particolare quella delle donne, a partire dal reticolo familiare e di vicinato, fu disconosciuta nello stereotipo della madre tutta sentimento. Un’etica della responsabilità che parte da un pensiero che sa scegliere, analizzare i costi-benefici della violenza, vedere l’individuo e non solo lo schieramento. Intervista a Anna Bravo.

Una Città 40 / 1995
A OGNUNO LA SUA BANCA
Intervista a Pietro Adamo di Franco Melandri
Mentre in Europa si discuteva su come le élites potevano guidare gli oppressi alla conquista del potere, gli anarchici americani discutevano di antitrust, di voto alle donne, di diritti e poteri dei consumatori, di difesa della proprietà individuale, di copyright. L’odio per uno stato liberticida e il principio della sovranità dell’individuo non sono affatto patrimonio esclusivo del liberalismo. Intervista a Pietro Adamo.

Una Città 37 / 1994
UOMINI ORDINARI
Intervista a Carlo Ginzburg di Massimo Tesei, Gianni Saporetti
Perché dei poliziotti senza nessun addestramento e indottrinamento, riservisti di mezza età, non si tirano indietro, pur avendone la possibilità, di fronte all’ordine improvviso di uccidere donne, bambini e vecchi? L’impressionante esperimento di Milgram e il rischio di sottovalutare il peso di un’ideologia che disumanizzava le vittime. Il problema morale della distanza tecnologica che evita il sudiciume dello sterminio "a mano" e protegge psicologicamente il carnefice. Le parole di Primo Levi sulle zone grigie di un potere che ha bisogno di tanti gesti intermedi e la straordinaria novità di una storia politica riletta insieme alla storia della vita quotidiana. Il mistero, che resta e su cui bisogna continuare a interrogarsi, del perché si ubbidisce a un ordine. Intervista a Carlo Ginzburg.

IL PICNIC E IL MURO
Intervista a Walburga von Absburg di Clemente Manenti
La storia, poco conosciuta, del picnic che contribuì a cambiare la faccia dell’Europa e certamente evitò una Tien An Men europea. Una volta aggirato, il muro cadde da solo. Intervista a Walburga von Absburg.

Una Città 36 / 1994
Patria portatile e insediamento
Intervista a Stefano Levi Della Torre di Franco Melandri, Gianni Saporetti
Il senso profondo e antico dell’ebraismo: l’oscillazione fra diaspora e insediamento, metafora della condizione umana. Il litigio fra fratelli, che attraversa tutta la Bibbia, è fondamento della storia dell’umanità. Il miracolo dell’antisemitismo: riunire il perbenista borghese e l’antiborghese romantico, il cristiano universalista e il nazionalista, nell’odio verso il due che fa paura. Il necessario rapporto del due, per restare due, con l’uno. Il sogno idolatrico della Torre di Babele: diventare uno. Il dramma terribile dei torturati in nome di una fede che di lì a poco sarà nulla. Il rischio mortale per la democrazia di essere fine a se stessa. Una secolarizzazione che scimmiotta la provvidenza e l’eroismo necessario per continuare a fare in una storia senza lieto fine. La straordinaria cassa di risonanza del pensiero religioso che parla di ciò che non sa. Intervista a Stefano Levi Della Torre.

LA SORELLANZA DEMOCRATICA
Intervista a Maria Teresa Romiti di Franco Melandri
La società irochese dove si parla una lingua in cui i maschi sono sorelle. Una società in cui le donne decidono del cibo, dei figli, del villaggio, hanno diritto di veto sulle guerre e custodiscono l’energia vitale. Lo strano andirivieni del maschio fra la casa della mamma e quella della moglie, ospite da entrambe. La roboante oratoria del maschio. Il valore dell’adozione e, anche, della tortura. La straordinaria democrazia, in cui tutti partecipano alle decisioni, che influenzò i costituenti americani. Intervista a Maria Teresa Romiti.

Una Città 35 / 1994
COME AVANZI DI LAGER
Intervista a Edith Bruck di Liana Gavelli, Massimo Tesei
Quando in un paese ai confini fra Slovacchia e Ucraina qualcosa cominciò a cambiare. Le false identità che forniscono nuovi nemici. Le dittature iniziano sempre con promesse di lavoro. L’umiliazione di andare per scuole a chiedere di essere ascoltata, a tentare di convincere che la propria madre morì davvero. La normalità del male e della cattiveria, il non voler vedere i pericoli, un benessere che ha stordito tutti, una televisione che anestetizza il dolore di fronte a tante piccole Auschwitz. La terribile e disumana lotta per sopravvivere a cui furono costrette le vittime. L’idea sbagliata e controproducente che Auschwitz sia un problema degli ebrei. Intervista a Edith Bruck.

LO SPAZIO, IL VENTO, LA RADIO
Intervista a Laura Pariani di Rosanna Ambrogetti, Franco Melandri
Il lungo viaggio di una quindicenne dalla Brianza alla Patagonia per conoscere un nonno anarchico che nel lontano ’26 per sfuggire ai fascisti, attraversò l’oceano per finire in una terra lontana da tutto e da tutti e interminabile. Intervista a Laura Pariani.