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Risultati della ricerca: 98

Una Città 100 / 2002
SIAMO I GENITORI CHE HANNO SPUTATO SULLA RELIGIONE
Intervista a Jamila, Françoise e Tania di Vicky Franzinetti, Gianni Saporetti
I figli di immigrati algerini a Marsiglia non parlano arabo, parlano un francese in codice, riscoprono a volte la religione mentre i genitori sono laici. Il rischio di un comunitarismo ben visto dalla destra. Intervista a Jamila, Tania, Françoise.

Una Città 99 / 2001
IL FONDAMENTALISMO, UN’INVENZIONE MODERNA
Intervista a Giorgio Vercellin di Barbara Bertoncin
La distinzione necessaria fra islam e società musulmane; lo stereotipo di un islam immutabile. I fondamentalisti, con grandi risorse, si sono inseriti nella crisi del welfare indotta anche dall’imposizione dei vincoli neoliberisti. La grande tradizione delle ‘opere di carità’. Intervista a Giorgio Vercellin.

Una Città 98 / 2001
IL FIGLIO FRANCESE
Intervista a Farhad Khosrokhavar di Barbara Bertoncin, Vicky Franzinetti
La crisi dell’universalismo di fronte alle pressioni di particolarismi che chiedono un riconoscimento pubblico. La necessità di una flessibilità che porti alla progressiva integrazione di spinte neocomunitarie che nascono, spesso, da motivazioni individuali. La forza della nostra società, che offre opportunità, e di uno Stato forte nel garantire la validità per tutti delle stesse leggi. Intervista a Farhad Khosrokhavar.

Una Città 91 / 2001
LA LINGUA, SI’, E’ IMPORTANTE, LA RELIGIONE POCHISSIMO...
Intervista a Vjosa Dobruna di Barbara Bertoncin, Francesco Papafava
Tutti i partiti sono indipendentisti, c’è chi ha fretta e chi no. La penalizzazione dei piccoli partiti democratici. Il problema delle enclaves serbe, grave laddove c’è stato un forte collaborazionismo. La grande presenza di minoranze in Kosovo e il rischio, in Occidente, di vedere solo “il musulmano”. Il grande ruolo delle donne nella resistenza, in urto con una società ancora patriarcale. Intervista a Vjosa Dobruna.

LA QUESTIONE DIMENTICATA
Intervista a Valerio Marchetti di Monica Marino
Il grave danno procurato dall’esaltazione della differenza: aver fatto dimenticare la grande questione dell’uguaglianza e dei diritti connessi. Il razzismo differenzialista che sta per conquistare comuni e regioni. La polemica anti-illuministica contro la democrazia astratta in nome del popolo tradisce la contraddizione della “comunità per scelta”. Intervista a Valerio Marchetti.

LE CHIAVI DI PIETRO
Intervista a Chiara Frugoni di Gianni Saporetti
La partita doppia delle pene e delle opere buone, il mercato delle indulgenze, la nuova idea del purgatorio, non potevano che affermarsi in una società ormai pienamente mercantile. L’idea di un Giubileo che non avesse precedenti per la generosità dell’indulgenza elargita, che restaurasse la potenza anche politica della Chiesa, a Bonifacio VIII la diede il predecessore Celestino. Intervista a Chiara Frugoni.

Una Città 90 / 2000
NOSTALGIA DI DIKTAT
Intervista a Sergio Givone di Gianni Saporetti
La Veritatis splendor tradisce la nostalgia per la verità oggettiva, ‘dettata’ da Dio una volta per tutte, verità di fede ma anche di fatto e di ragione, dimenticando che la verità cristiana è legata a una persona, al ‘tu’ e all’‘io’, una verità che, al pari del suo Dio, si umilia. Intervista a Sergio Givone.

Una Città 89 / 2000
LA VERITA’ PLURALE E QUELLA TOTALITARIA
Intervista a Pier Cesare Bori di Monica Marino
Intervista a Pier Cesare Bori.

MOLTO DA RISPETTARE MOLTO DA COSTRUIRE
Intervista a Francesco Ciafaloni di Gianni Saporetti
Nell’immigrazione i cambiamenti sono continui e repentini e le catene migratorie si susseguono e si sovrappongono. Ora è il momento dei rumeni con diplomi tecnici. Il micidiale circolo vizioso fra irregolarità del lavoro nero e permesso di soggiorno. Il problema della sicurezza. Il rischio di far rappresentare un gruppo oltremodo variegato all’esponente religioso del momento. Intervista a Francesco Ciafaloni.

Una Città 88 / 2000
GLI STRATAGEMMI DELLA SOCIETA'
Intervista a Nadia Ait Zai di Elena Laurenzi, Pia Ranzato
L’Algeria dovrà affrontare presto il nodo fondamentale di un codice della famiglia modellato su un diritto mussulmano ancestrale e clanistico, esso stesso malamente inteso teologicamente, che non rispecchia più una società dove la donna è sempre più su un piano di piena uguaglianza con l’uomo e dove le famiglie sono costrette ad aggirare continuamente una legge discriminatoria. Intervista a Nadia Ait Zai.