Una Città n° 205 / 2013
Agosto-Settembre
IN COPERTINA: una lezione d’inglese alla West London Free School.
DENTRO LO SCHERMO. I bambini nati negli anni Duemila, i cosiddetti "nativi digitali”, nell’incontro, sempre più precoce, con gli schermi interattivi, che a differenza della tv costringono a risolvere dei problemi, maturano un modo inedito di rapportarsi al mondo; il rischio di una totale incompatibilità tra le nuove modalità di apprendimento e i vecchi stili di insegnamento; la sfida posta alla scuola da bambini più informati, più vispi, più abituati a collaborare tra pari e però con difficoltà di rielaborazione; l’incredibile fenomeno delle migliaia di video caricati dai bambini sulle carte yu-gi-ho o su come si pettinano le barbie. Intervista a Paolo Ferri (da pag. 3 a pag. 6).
IL LICENZIAMENTO. Con il venir meno dello spauracchio del reintegro, che nei fatti era rarissimo, ma funzionava come deterrente, il licenziamento economico è diventato meno difficile; la riforma Fornero, che si prefiggeva di rendere più facile l’uscita, ma al contempo aiutare la rioccupazione, sul modello dei paesi del Nord Europa, è rimasta a metà; la presenza, dietro tanti licenziamenti economici, di problemi relazionali; perché nel pubblico impiego non si licenzia mai, anche se si potrebbe. Intervista a Massimo Tirelli (da pag. 7 a pag. 11).
IL PROBLEMA MATERNITA’. Per una piccola attività, una o più dipendenti che vanno in maternità possono costituire un problema, non solo per le somme da anticipare per conto dell’Inps, non sempre disponibili, ma anche per i problemi organizzativi che si vengono a creare. Intervista ad Antonella Internicola e Sabina Guancia. Con un intervento di Anna Ponzellini sui problemi della conciliazione vita-lavoro (da pag. 12 a pag. 14).
PERSONA CON ESPERIENZA. Guarire dalla malattia mentale è possibile; un percorso, quello della "recovery”, portato avanti giorno dopo giorno, senza trionfalismi, con casomai i sintomi che tornano, ma in cui ci si riprende poco alla volta la propria vita. Intervista a Silva Bon e Izabel Marin (da pag. 15 a pag. 18).
RECOVERY E CITTADINANZA. Al cuore del concetto di recovery c’è l’idea che la persona è la risorsa più importante per la propria guarigione; dare autonomia non vuol dire abbandonare le persone al proprio destino né pretendere che sia lo Stato a provvedere; il problema dei farmaci. Intervista a Roberto Mezzina (da pag. 18 a pag. 20).
HO IMPARATO A CHIEDERE. Una vita densa di impegni, di interessi, di viaggi, fino a quel giorno... un dolore all’anca che arriva all’improvviso e che in pochi minuti toglie la sensibilità al corpo dalla vita in giù, la corsa in ospedale, la stroke unit, la riabilitazione, il faticoso rientro a casa, ma anche una grande rete di amiche che non si sapeva di avere, gli affetti, una vita da reinventare... Intervista a Vita Cosentino (da pag. 21 a pag. 23).
LUOGHI. Nelle centrali: Torino, Porta Palazzo, la casa di Mourad e dei suoi genitori.
DISUGUAGLIANZE e MORTALITA’. Per la rubrica "neodemos”, Virginia Zarulli spiega come le differenze socio-economiche incidono sull’aspettativa di vita (pag. 26).
IL PASSO DELLA CROCE DELL’ORSO. Uno Stato, la Georgia, ai confini fra Europa e Asia, che vorrebbe entrare nella comunità europea ma che mantiene stretti legami di interesse con la Russia; una democrazia ancora fragile in cui l’uomo forte, favoritissimo, viene sconfitto, ma dal magnate nazionale; un paese primo nella classifica della libertà d’impresa, ma anche in quella del deficit di diritti sui luoghi di lavoro. Di Paolo Bergamaschi (da pag. 27 a pag. 29).
LA POSSIBILITA’ DELL’AUTONOMIA. La proposta di avviare un’esperienza di scuole pubbliche, del tutto finanziate dallo Stato, ma gestite in piena autonomia da privati in stretto rapporto coi genitori; allo Stato il compito dell’informazione e degli esami di stato; l’esperienza delle free school e delle charter school; la libertà nell’assunzione degli insegnanti e la varietà degli indirizzi. Intervista ad Andrea Ichino (da pag. 30 a pag. 35).
DARSI DEL TU. Silvio Basile ci parla di Guido Calogero, persona di grande umiltà nonostante la notorietà internazionale, il cui pensiero, incentrato sul concetto di dialogo, è stato largamente anticipatore; l’idea di una democrazia che legittima innanzitutto l’ordinamento prima che il potere entro l’ordinamento; un liberalsocialismo fondato su una coniugazione concreta di diritti sociali e diritti di libertà. Intervista a (da pag. 36 a pag. 38).
DEMOGRAFIE E MIGRAZIONI. Un appunto di Francesco Ciafaloni sulla cosiddetta "terza transizione demografica” e sullo ius soli, che andrebbe riconosciuto per ragioni di autodifesa prima che di generosità (pag. 39).
RICORDARSI. Nelle foto il "Primo quartiere operaio” costruito a Milano nel 1906 dalla Umanitaria, la leggendaria fondazione che si prometteva, non già di proteggere i diseredati, ma di aiutarli in un cammino di emancipazione (pag 40-41).
r