"Fin quando le mie limitate forze fisiche e mentali me lo permetteranno, continuerò a combattere. Non sarò mai debole di spirito o indifferente. […]
Se mi dovessi ritrovare qui da solo -ciononostante non mi arrenderei”
nota dell’ottobre 1956
Nel corso di pochi giorni, le schermaglie armate si sono sviluppate in una rivolta armata nazionale, con la partecipazione delle masse […] che sono cresciute fino a divenire un gigantesco movimento popolare. […] Comitati nazionali, rivoluzionari e dei lavoratori sono sorti ovunque per organizzare e guidare la rivoluzione. Gli obiettivi e le parole d’ordine della rivoluzione sono divenuti gli stessi ovunque, a sostenere gli ideali dell’indipendenza nazionale, della sovranità, dell’eguaglianza e della non-interferenza. Queste rivendicazioni, che hanno rappresentato il contenuto progressista della sollevazione rivoluzionaria e della lotta per la libertà nazionale, e sono diventate sempre più legate alla protezione delle conquiste socialiste e con la richiesta di espandere la democrazia socialista, erano profondamente radicate nelle masse. […] Erano rivendicazioni nazionali giuste, cui si sarebbe dovuto adempiere molto tempo fa”.
nota da "Pensieri, memorie” - Snagov, 1956-57
Imre Nagy, leader della rivolta ungherese contro l'oppressione sovietica, fu impiccato il 16 giugno 1958.
Visita alla tomba di Imre Nagy
ricordarsi
Una Città n° 235 / 2016 novembre
Articolo di reprint di Imre Nagy
LA VISITA - IMRE NAGY
Visita alla tomba di Imre Nagy
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Lettera dalla Spagna falangista
Una Città n° 281 / 2022 febbraio
Questo che segue è il resoconto del viaggio realizzato in Spagna alla fine degli anni Quaranta da Clara Lollini Giua alla ricerca del corpo del figlio Renzo Giua, morto combattendo contro Franco sul fronte dell’Estremadura nel febbraio 1938, ...
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Prefazione al libro Brutti ricordi
Rispondendo all’invito dei miei amici del mensile Una Città di Forlì, ai quali sono unito da numerosi legami di collaborazione, scrivo due parole per presentare un libro che ho trovato affascinante, non solo per il suo argomento, che non manca assolutamen...
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Prefazione a "La storia dell'altro"
PrefazionePierre Vidal-NaquetConsidero un grande onore che il periodico Una Città, pubblicato a Forlì, e di cui ho sempre apprezzato l’indipendenza, mi chieda di scrivere la prefazione a questa doppia storia della Palestina e di Israele, ad uso degli stud...
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In ricordo di Grazia Cherchi
Una Città n° 44 / 1995
... Su un piano strettamente letterario, penso che Grazia apprezzasse più Camus, il primo Camus, quello dello Straniero, di Caligola, del Malinteso. Poi ci fu la famosa rottura, e Grazia, come quasi tutti, optò decisamente per Sartre. Non solo per la sua ...
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lettera di Jean Selim al figlio che doveva nascere
Una Città n° 126 / 2005
… ma bimbo o bimba, intelligente o meno, bello o no, secondo canoni che si rivelano sempre molto soggettivi, quello che più mi sta a cuore è che tu porti in te la vera bellezza. Quella che uomini e donne sensibili di ogni epoca hanno sempre riverito, quel...
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