Una Città n° 142 / 2006
ottobre
LA DEMOCRAZIA DEL SORTEGGIO è l’intervista a Luigi Bobbio, sulla diffusione di pratiche per far partecipare i cittadini alla discussione e decisione sui problemi di governo delle città e dei quartieri, basate sul sorteggio, sul modello cioè delle giurie popolari; un modo per coinvolgere la “cittadinanza passiva” ed evitare, anche, il rischio di intendere la partecipazione come una “democrazia degli attivi”, cioè, spesso, degli attivisti; in seconda e terza.
MEMORIA E IDENTITA’ è l’intervista a Michel Wieviorka sul nuovo antisemitismo che si diffonde nelle periferie, che non ha più connotati razzistici e viene alimentato dal risentimento verso Israele, l’America, e dall’identificazione con la causa palestinese; la riscoperta da parte delle minoranze della propria identità attraverso la memoria può portare a un nuovo modello repubblicano; in quarta e quinta.
LE REGINE E I RE LATINI, in sesta e settima, è l’intervista in cui Daniele Cologna ci descrive la situazione dei giovani immigrati ecuadoregni, spesso con gravi problemi familiari e scolastici, che si riuniscono in pandillas, in bande, collegate, in qualche modo, ai latin Kings, un’organizzazione internazionale in bilico fra la politica e l’attività criminale; il tentativo, già riuscito a Barcellona, di declinare l’antagonismo delle bande in una pratica di cittadinanza.
PIU’ BICI è l’intervista a Davide Maggi e Annibale Osti sulle varie esperienze milanesi, e non solo, volte a favorire l’uso della bicicletta; ciclofficine in punti strategici di Milano dove è possibile parcheggiare la bici, noleggiarne una, ma anche imparare a far la manutenzione, una competenza semplice, alla portata di tutti, ma da tempo persa; in ottava e nona.
CHE FARE? in decima e undicesima due italiani residenti da anni in Spagna, Rolando Del Guerra e Guido Ramellini, impegnati uno nei movimenti l’altro nell’Unione, discutono delle tante perplessità sulla politica della sinistra, che non recepisce la necessità di una partecipazione dei cittadini, su partiti che sembrano lontani dalla società, ma anche sulla fragilità delle reti dei movimenti.
Il “luogo”, nelle centrali, è il Mediterraneo, disegnato da bimbi marocchini, il mare che i loro fratelli tentano di attraversare a rischio della vita.
UN BALINESE DICE “IL MIO DIO”... è l’intervista a Maurizio Rosenberg Colorni su Bali, un posto in cui la vita è scandita ancora dal legame con la terra, la comunità e una religione che è all’opposto dell’islam individualista; in quella terra svolge il suo apostolato di ostetrica, a difesa di una competenza femminile insidiata dalle lusinghe della medicalizzazione occidentale, Ibu Robin, premio Alexander Langer 2006, di cui pubblichiamo le motivazioni; dalla quattordicesima alla diciassettesima.
TEOCRAZIA E IMPERIAL PRESIDENCY è il dialogo fra Riccardo Gori-Montanelli e Aaron Thomas, americani, sulla diffusione impressionante del “dominionismo” americano, un fondamentalismo cristiano che vorrebbe eliminare ogni separazione fra religione e Stato e informare le leggi civili a quella divina, presa alla lettera dalla Bibbia; i fondamentalisti americani non dichiarano apertamente i propri scopi che sanno anticostituzionali, cionondimeno sono milioni... Sono un pericolo reale? Forse, se dovesse passare anche l’aumento delle prerogative presidenziali, sogno dei repubblicani dai tempi di Nixon... in diciottesima e diciannovesima.
GLI EBREI IN ISRAELE E NELLA DIASPORA, è l’intervento di Paola Canarutto e Giorgio Forti, con cui proseguiamo il dibattito sull’ebraismo italiano a seguito dell’intervento di Guido Fubini del numero scorso; in ventesima.
LA DUPLICITA’ DI LEDA RAFANELLI, anarchica individualista e insieme convertita all’islam, è “un ritratto” per l’altra tradizione; in ventunesima, l’intervista è ad Alessandra Pierotti.
Negli APPUNTI DEL MESE, in ventiduesima e ventitreesima, si parla di eutanasia e dilemmi dei rianimatori, di spose indiane, di un appello contro le minacce di morte a chi esprime le sue idee sull’islam, di un software per le parrocchie, della grande giornalista russa, eccetera eccetera...
IL PANE DELLA MIA MAMMA è l’intervista a Giulia Moroncelli, che racconta della sua vita, dura, difficile, della povertà in montagna e poi della fabbrica...; in ultima.
In copertina: Banja Luka.