Una Città115 / 2003
Settembre


In terza: ricordiamo ANNALENA.
AUTONOMIA CIVILE è quella del cittadino che ha a cuore il bene pubblico e può e vuole provvedervi; l’art.118 della Costituzione sancisce il ruolo sussidiario del cittadino e la diffidenza di una sinistra statalista, che pure quell’articolo ha voluto, non è più giustificata; comunque arroccarsi sullo Stato non è il modo migliore per rispondere a una destra che vorrebbe affidare i diritti al privato profit; l’intervista è a Giuseppe Cotturri, in seconda e terza.
A Forlì la Fondazione Alfred Lewin sta organizzando insieme alla Regione Emilia Romagna la prima Fiera delle buone pratiche
di cittadinanza: pubblichiamo il manifesto e il programma insieme a dieci pagine di interviste.
Della possibilità di un MUTUO VANTAGGIO, nel campo della sostenibilità ambientale anzitutto, facilitatori e mediatori cercano di convincere soggetti che partono da interessi e idee contrapposti; l’intervista è a Ida Koppen.
UN INCONTRO POSITIVO è quello che le unità di strada della Cooperativa Lotta contro l’Emarginazione di Milano, cercano di fare con le prostitute; riduzione del danno innanzitutto, e poi anche le possibilità di fuoriuscita da quel lavoro, sono gli obiettivi; come il mondo della prostituzione cambia continuamente; intervista a Chiara Simoncini e Martina Bettinelli.
Ne LA CASA DELL’IMMIGRATO, Alberto Bordignon, dell’Associazione artigiani di Vicenza, ci spiega perché per gli immigrati sia meglio acquistare la casa piuttosto che affittarla.
Ne UN PATRIMONIO PER UNO SCOPO, Maurizio Trabuio, della cooperativa Nuovo villaggio di Padova ci spiega come sia molto importante convincere i proprietari di case che l’immigrato può essere un buon inquilino.
Un PATTO PER L’ACQUA è quello che va stretto fra i paesi di tutto il mondo e fra le generazioni: la privatizzazione dell’acqua, in una situazione di crescente scarsità, non potrà che portar male; l’intervista è a Marco Emanuele.
Dalla sedicesima alla diciannovesima parliamo di Israele e Palestina. PER UNA LOTTA CONTRO L’APARTHEID: per Jeff Halper il fallimento della road map non potrà che riproporre l’idea di un unico Stato democratico; l’israelità non ha più bisogno di uno Stato “ebraico”, sempre più in crisi e in pericolo, per esprimersi.
DESTINATION MAP è il piano di pace messo a punto da Sari Nusseibeh, che intervistiamo, e Ami Ayalon, ex direttore dei servizi di sicurezza israeliani, e che, su un punto cruciale, si differenzia da tutti gli altri.
Per “storie d’Italia”: non posso dire: Ah sI’, sono nata ebrea, però’…: Renata Sarfati ci parla della sua infanzia e del suo rapporto conflittuale ma ineliminabile con Israele; in ventesima e ventunesima.
MI HA CHIESTO SE AVEVO UCCISO QUALCUNO è il racconto di Grazia Grena, ex-militante di Prima linea, sugli anni del carcere di Voghera, la dissociazione, la maternità in carcere, il volontariato di oggi;
in ventiduesima e ventitreesima.
In ultima, la domanda è: KOSSOVO E IRAQ, STESSA LOGICA? risponde Alain Brossat.
In copertina: Bruxelles.