Una Città114 / 2003
Luglio/Agosto


Nelle prime otto pagine parliamo di scuola, formazione e lavoro.
UN OBBLIGO DA RISPETTARE è l’intervista a Mariangela Bastico, assessore all’istruzione dell’Emilia Romagna, su una riforma regionale che punta a evitare il ritorno, previsto dalla Moratti, alla divisione fra “liceo” e “avviamento”; in seconda e terza.
ALUNNI COSI’: un gruppo di insegnanti bolognesi discute dei ragazzi di oggi, a volte arroganti e violenti, a volte infantili, di genitori assenti pronti però a prender le difese dei figli, di un lavoro in cui la fatica di sperimentare, di star dietro ai ragazzi seriamente, è sempre più grande; la riforma Berlinguer poteva forse essere la svolta, ma purtroppo...; dalla quarta alla settima.
QUEL RISCHIO, A 14 ANNI, che corrono i ragazzi che lasciano la scuola per andare a fare lavori ben pagati; a 40 anni avranno grandi difficoltà a cambiare lavoro; l’esperienza di un’agenzia di Verona, promossa da imprenditori, sindacati, enti di formazione, enti locali, eccetera, che opera per favorire la scelta dei ragazzi, l’orientamento al tipo di lavoro; l’intervista è a Valentina Meurisse
e Danilo Valerio ed è in ottava e nona.
Per ‘storie d’Italia’: CIRO NON VA DA NESSUNA PARTE, in decima e undicesima, è la storia di Ciro Naturale, residente da sempre nel terribile Corso Sirena, e che lì vuole restare anche dopo essersi laureato, per dimostrare agli altri che la seconda possibilità c’è, che esiste anche il linguaggio della parola, che anche a Barra c’è speranza.
QUEI GIOVANI DELLA NUOVA ITALIA: Federico Codignola ci racconta di come la casa editrice fondata da Ernesto nella fede nella rivoluzione fascista che avrebbe portato a compimento il Risorgimento italiano, diventò poi un centro dell’antifascismo militante; il ruolo di Tristano e del gruppo di giovani intellettuali, autori di manuali scolastici memorabili; l’ultimo impegno dell’anziano Ernesto: la scuola Pestalozzi, un esempio di pedagogia democratica divenuto famoso in tutto il mondo; in dodicesima e tredicesima.
L’ASSASSINO DI MIA FIGLIA è l’intervista a Sami Adwan, palestinese, che ci spiega quanto sia grave l’idea che solo umiliando e piegando i palestinesi si possa ottenere pace e sicurezza per gli israeliani; in quattordicesima e quindicesima.
IL LIBRETTO DI RESIDENZA è l’intervista a Jean Philippe Bèja sulla situazione della Cina, dove per un contadino che voglia inurbarsi è più facile farlo a Roma che a Pechino; la Sars ha rimesso in evidenza la natura della dittatura cinese, ma ha anche rafforzato i processi di globalizzazione; in sedicesima e diciassettesima
LIBERTA’, RELAZIONE, DISPARITA’, AUTORITA’ sono alcune parole chiave care alle redattrici della rivista Via Dogana, che ha segnato la storia del femminismo italiano; l’intervista, in diciottesima e diciannovesima, è a Annarosa Buttarelli, Vita Cosentino e Luisa Muraro.
IL PIANTO SOMMESSO DELLA NONNA fece capire al bambino che non c’era più nulla da fare... Friedrich Friedmann, grande intellettuale ebreo-tedesco, racconta la sua storia di emigrato in America, in Italia e di nuovo, “in esilio”, in Germania; la sua idea
di un nuovo umanesimo fondato sull’incontro appassionato con l’altro; dalla venti alla ventitrè.
L’ANTISEMITISMO ESISTE ANCORA? è la domanda dell’ultima: risponde Wlodek Goldkorn.
In copertina: Bologna.