Una Città125 / 2005
Dicembre/Gennaio


MULTILATERALISMO MENO X, cioè anche se qualcuno non ci sta, come in questo momento gli Stati Uniti; è l’unica via per cominciare ad affrontare il superamento del modello del fossile e andare avanti sul rinnovabile, una decisione ormai improcrastinabile, vista la crescente domanda di energia e il contemporaneo esaurimento dei giacimenti; la finitezza del petrolio fa emergere e amplifica ingiustizie insostenibili, porta a guerre, esalta la vulnerabilità della catena produttiva; il legame sempre più indissolubile fra ambiente e diritti umani chiama in causa il ruolo di istituzioni sovranazionali; l’intervista, dalla seconda alla quinta, è a Wolfgang Sachs.Qualcosa si sta muovendo nei paesi musulmani e non va nella direzione che vorrebbero i fondamentalisti;
UN LEGALISMO RIVOLUZIONARIO è la breve intervista a Abdesselam Cheddadi dal Marocco, in quinta.
IL VERMONT E’ IN CANADA, è quello che pensa la maggioranza degli americani; Fabrizio Tonello ci spiega come la vittoria democratica in America fosse una pia illusione: il partito democratico ha perso la sua base elettorale tradizionale, quella dei lavoratori maschi bianchi, ed è ormai una coalizione di minoranze, il cui voto è falcidiato dall’astensionismo.
LE MILLE SIGNORE è l’intervista a Carlo Degiacomi, sulla realtà del volontariato piemontese e sui problemi che si trova ad affrontare, primo fra tutti quello di mettersi in rete sul territorio, superando l’isolamento, le gelosie, i pregiudizi verso chi non si impegna gratuitamente; ragion d’essere del volontariato come della cooperazione sociale è la produzione di relazioni sociali; la sussidiarietà è un dato di fondo della società, non il surrogato di uno Stato che non ce la fa più, in ottava e nona.
In decima e undicesima, UN’ISOLA IN QUELLO STRANO VUOTO è un quartiere di Milano dove si attua un’urbanistica partecipata; l’intervista è a Marco Brugnara, Francesca Cognetti e Isabella Inti. In dodicesima e tredicesima, ricordarsi.
IL CILE è la riflessione sull’esilio, sui cambiamenti indotti dalla globalizzazione, su Allende e il colpo di stato, di Jaime Riera e Paolo Hutter, in quattordicesima e quindicesima.
IL FRONTE DELLO YUNNAN è quello che le autorità cinesi combattono contro la droga, che si sta diffondendo; la corrispondenza, di Martin Goettske è in sedicesima e diciassettesima.
Diciottesima e diciannovesima: IN RICORDO DI ZULMA, amica e collaboratrice recentemente scomparsa.
TRA BURGOS E MOSCA, dalla ventesima alla ventitreesima: con Carlo De Maria, parliamo di Camillo Berneri, grande figura di intellettuale, allievo di Salvemini e amico di Rosselli, anarchico pragmatista, nemico dello stato pedagogo e accentratore, sostenitore di un federalismo comunalista, del consiliarismo e del liberismo in economia, anticomunista radicale; fu tra i primi italiani a partire per la Spagna e lì fu assassinato barbaramente dai comunisti...
QUESTO MI HA FATTO CAMBIARE è la storia del tragitto che ha portato un professionista altoatesino, Benno Röggla, a partire per la Birmania..., in ultima.
In copertina: Castelmaggiore, Bologna