Una Città n° 92 / 2001
Febbraio
IL SITO INDESIDERATO E LA DEMOCRAZIA: cosa succede quando un impianto è di pubblica utilità ma altamente sgradevole per il territorio che lo andrà a ospitare? La gente può solo protestare quando tutte le decisioni sono già prese? Luigi Bobbio ci parla dell’esperienza che stanno facendo a Torino, basato sull’idea di “allarmare” per tempo la popolazione; in seconda e terza.
EDUCARE, PRATICA ARTIGIANALE... è l’idea che del lavoro del maestro ha Franco Lorenzoni; la Casa Cenci celebra i suoi vent’anni di impegno per una pedagogia ecologica e multiculturale; in quarta e quinta.
IMMAGINI DI RIMANDO: immobilizzando le culture, dando per scontate le comunità si rischia di accettare, e rafforzare, ogni tipo di ortodossia; l’insidia che si annida nel “rispetto” della cultura altrui; l’intervista è a Vicky Franzinetti; in sesta e settima.
UN LABORATORIO EUROPEO può essere Trieste, che sta uscendo da un lungo tunnel, grazie anche agli immigrati; la grande occasione dell’apertura a est; le interviste sono al sindaco Riccardo Illy e a Giulio Montenero; in ottava e nona.
CON MIMMI è il racconto di Claudia, madre di una bimba disabile; un rapporto coi medici spesso conflittuale, per evitare alla bimba cure inutili e che procurano solo sofferenze...; in decima e undicesima.
RICORDIAMO SEBASTIANO TIMPANARO, recentemente scomparso; dal racconto di Luca Baranelli, il ritratto di uno studioso tanto importante nel mondo quanto appartato; di un intellettuale militante, appassionato al confronto delle idee; di un uomo sofferente eppur così attento alle disgrazie altrui...; dalla dodicesima alla quindicesima, con il ricordo di Piergiorgio Bellocchio.
L’INDIPENDENZA? ABBIAMO PERSO QUELLA DI AGGREDIRE I VICINI... è l’intervista a Teofil Pancic, giornalista di Vreme: in Serbia si torna alla normalità della vita quotidiana, dei sentimenti, delle relazioni; tanto più assurde oggi appaiono le storie delle culle del popolo serbo, delle battaglie di secoli fa, eccetera eccetera; pagine sedici e diciassette.
IL LATTE E LA CELLULOSA: da questa a quello, era la trasformazione, preziosa per l’uomo, che il bovino ha compiuto per millenni; poi l’uomo ha pensato di trasformare l’animale in un suo competitore alimentare... intervista a Roberto Marchesini, in diciottesima e diciannovesima.Dalla ventesima alla ventitreesima, pubblichiamo due relazioni tenutesi a un convegno del Goethe Istitut a Torino.
IL PESO DELLA MEMORIA è quello che devono portare i tedeschi, ma fino a quando? E poi: è memoria dei morti o degli assassini? I rischi che una ritualizzazione del ricordo ossessiva e aggressiva produca, soprattutto nei giovani, reazioni di rigetto; la relazione di Christoph Miething; “scrittura e monumento” è la relazione di Dario Calimani.
In ultima, L’IMPREVISTO che ti salva la vita, e ti riapre le possibilità; intervista a Silvio Bernar.