Una Città32 / 1994
Maggio


Continuiamo il dibattito post-elettorale. In SPERANZA E RESPONSABILITA' le preoccupazioni di Marino Sinibaldi su una destra che non promette nulla di buono e gli auspici per una sinistra che sia contemporaneamente realista e alternativa. UNA SINISTRA ASOCIALE. Nell'intervista a Giovanni De Luna un giudizio molto negativo degli anni ’80, quando sociale e politico si divaricarono radicalmente. In seconda e terza. Insieme ai necrologi di Ayrton Senna e di Kurt Cobain, il primo di Rocco Ronchi e il secondo di Edoardo Albinati.
AMOR DI PATRIA. Sono le riflessioni di Maurizio Viroli sulla necessità di un patriottismo che fondi la virtù civile, ma che non si basi sull'omogeneità etnica e religiosa. In quarta e quinta, insieme a MEMORIA di Gianni D'Elia e all'intervento, sul 25 aprile, di don Sergio Sala.
In STORIE DI SARAJEVO l'incontro, raccontato da Gigi Riva, con Hussein Dzirlo, "malandrino bosniaco", che i suoi conti con la giustizia italiana spera di averli pagati nella difesa di Sarajevo. FALSA IMMAGINE DI UNA FALSA PACE è l'intervento di Zlatko Dizdarevic. In sesta e settima. Insieme alla lettera aperta di Ilia Semeia, istriana, a Romana Sansa.
RICORDARSI di una delle pagine più orribili della nostra storia: il giorno del '38 in cui furono cacciati dalle scuole italiane i ragazzi ebrei. L'hanno fatto le studentesse dell'Alfieri, liceo classico di Torino, e noi pubblichiamo volentieri la loro ricerca. In ottava e nona.
BLADE RUNNER. Augusto Illuminati ci parla dei ghetti metropolitani, luoghi degradati ma di grande vivacità culturale, unico modello di comunità aperte, ibridate, da contrapporre a quelle orrende, radicate, "pure". In decima e undicesima. Con SHU LIN di Michele Colafato.
LEGGEVAMO GRAMSCI. Umberto Croppi racconta dell'imbroglio delle due anime del Msi, e del tragitto che dal Msi, attraverso i campi Hobbit e la nuova destra, l'ha condotto a sinistra. In dodicesima e tredicesima. Insieme a L'INFORMAZIONE E L'INFORMATICA di Vincenzo Bugliani e a SOLCHI, la "stazione" di Antonella Anedda.
IL TEMPO LUNGO DELLA GEOPOLITICA. Le frontiere si muovono, tornano guerre di religione, razzismi ed etnie, il baricentro dell'economia mondiale cambia oceano. E' il grande ritorno della geopolitica da un esilio in cui l'aveva relegata la compromissione con il nazismo. Intervista a Gianni Sofri. In quattordicesima e quindicesima.
OBBLIGATA è il racconto di Caterina, mozambicana che vive a Roma. In ultima.