Una Città184 / 2011
Maggio


BRUCIARE LA FRONTIERA è lo slogan ricorrente nei blog dei giovani tunisini e testimonia la grande voglia di muoversi, di conoscere, di contare; se una volta si emigrava per povertà e per sostenere la famiglia, oggi lo si fa per "cercare se stessi”; una richiesta di libertà e una ritrovata dignità a cui si è risposto coi tiratori scelti e i proiettili dei tank; un intervento a quel punto inevitabile; a parlare è Gabriele del Grande, creatore del blog fortresseurope.blogspot.com che da anni tiene memoria delle vittime del Mediterraneo, di ritorno da un lungo viaggio nei paesi del Maghreb (da pag. 3 a pag. 6).
LETTERA DALLA TUNISIA, Micol Briziobello ci aggiorna sulla situazione tunisina dove resta impressionante il potere acquisito dal popolo; il ritorno dei primi giovani rimpatriati, sempre decisi a riprovarci (a pag. 6).
SI PUÒ EVITARE IL DECLINO è una riflessione di Francesco Ciafaloni a partire da un libro sulle "occasioni mancate” italiane, a cominciare dall’Olivetti (a pag. 7).
C’ERA LA LUCE ACCESA. Perfugas, Sassari, è un piccolo paese sardo che ha rifiutato di vendersi per lo 0,03% al grande business dell’eolico, che non ha dato l’acqua alla grande multiutility regionale, un paese in cui si possono vedere sindaco e assessori in giro a raccattare cartacce o ad assistere il fontaniere... Il merito va anche a un giovane indipendentista sardo, divenuto sindaco, che non vede contraddizione fra un ideale lontano e le tantissime piccole cose da far subito (da pag. 8 a pag. 11).
I GIOVANI E LA MEMORIA DELLA GUERRA. Un intervento di Alessandro Cavalli (pag. 11).
MEDICINA 2.0 è una nuova frontiera di Internet: l’intreccio con la medicina; già ora si sta rivoluzionando il rapporto dei pazienti con la malattia e fra di loro, ma anche quello fra medici; più difficile cambiare il rapporto fra medico e paziente, improntato da sempre a una comunicazione gerarchica e verticale; la grande utilità di far parlare i pazienti; a parlarci di tutto ciò è Dominique Dupagne, fondatore di Atout.org (da pag. 12 a pag.15).
Sono qui da una vita. Nell’intervento di Anna Granata di Neodemos, "tre lezioni dai figli dell’immigrazione” (pag. 15).
IL SORRISO GELATO. Primula Lucarelli, della Cna di Rimini, ci racconta dell’associazione fra artigiani gelatieri, genitori e insegnanti di Rimini per combattere il bullismo; il quadro di una situazione in cui per i genitori è sempre più difficile dire dei no (pagg. 16 e 17).
LO SAREMO MAI STABILI? Francesco Raiola, napoletano, ci racconta di come, con la sua ragazza, abbia deciso di fare un figlio malgrado la precarietà; l’impresa di metter su Agora-Vox, il sito di giornalismo partecipativo e la speranza di radicarlo anche a Scampia (pagg. 18 e 19).
LA CASSETTA DELLA SPESA. Christian Grassi e Nerio Cassani hanno deciso di fare i contadini facendo una scelta del tutto controcorrente: seguire le orme dei padri; la scelta bio, che se va molto bene con il basilico va malissimo con le carote; la collaborazione con i gruppi di acquisto solidale (da pag. 20 a pag. 22).
VALLATE VALDESI. Il servizio fotografico centrale è dedicato ai valdesi, al loro impegno ecumenico, la laicità e l’apertura ai grandi dibattiti del mondo contemporaneo. Nonostante il fatto che contino solo 30.000 fedeli in Italia, ricevono l’otto per mille da 300.000 persone (da pag. 23 a pag. 26).
LETTERA DALL’INGHILTERRA, Belona Greenwood ci parla di festività, della Pasqua, del nuovo matrimonio del secolo, di un Primo maggio che non è più quello di un tempo... (a pag. 27).
OBAMA E ISRAELE. Francesco Papafava ricostruisce le date del tentativo, o la pantomima di un tentativo: quello americano di trovare un qualche accordo di pace fra Israele e Palestina; un quadro impressionante e disarmante che non può che portare al pessimismo (pagg. 28 e 29).
DI FANGO E DI PAGLIA sono fatti i piccoli ospedali in Africa dove più che le attrezzature conta l’esperienza del personale maturata sul campo e in cui si scopre l’inestimabile utilità della chirurgia di base; situazioni di povertà che aumentano l’"acume clinico”; Intervista a Pino Meo, medico da sempre impegnato in situazioni estreme, dall’Afghanistan al Sud Sudan (da pag. 30 a pag. 33).
LA BUCCIA DELLE MELE. L’odissea di un giovane ebreo belga, di famiglia sefardita turca, nell’Europa delle deporta-zioni e "l’assurdo” di Auschwitz; la voglia di vivere e la diffidenza per i ricordi che demoralizzano; le difficoltà, dopo la liberazione, per ritrovarsi e l’indifferenza delle autorità turche; quel litigio con Levinas. Intervista a Haïm Vidal Séphiha (da pag. 34 a pag. 37).
VEDO ROSSO. Libero Zuppiroli ci racconta della misteriosa capacità di percepire i colori: da cosa dipende? E ci racconta pure l’affascinante storia del rosso, dalle ocre preistoriche che riscaldate diventano come ematite, al vermiglio medievale, all’alkermers e al succo di insetto (pagg. 38 e 39).
LA MORTE DI DURRUTI. Claudio Venza ci parla della guerra di Spagna e dell’intreccio fra rivoluzione sociale e difesa della Repubblica dai golpisti fascisti; come l’internazionalizzazione del conflitto mise in crisi i due capisaldi della rivoluzione, le collettivizzazioni e la milizia popolare; la data emblematica dei funerali di Durruti e il ruolo degli stalinisti; l’eterno conflitto fra insurrezionalisti che hanno fretta e gradualisti che credono sia giusto avere pazienza; la figura luminosa di Joan Peirò (da pag. 40 a pag. 43).
APPUNTI DI UN MESE. Si parla di non-violenza e di pronto soccorso, dell’usanza sudafricana di "curare” le lesbiche, di Elene Printemps "Dadoue”, premio Alexander Langer 2011, della rivolta sarda contro Equitalia che ha fatto arrivare "le cartelle”, avviso di pignoramenti, e di uno Stato corrotto, implacabile e inadempiente, di un importante appello di personalità israeliane per uno Stato palestinese nei confini del ’67, di Fiom e di Cisl, di burqa, eccetera eccetera (da pag. 44 a pag. 47).
LETTERA DALLA CINA, di Ilaria Maria Sala (a pag. 45).
Il primo Maggio del 1896, la sera, in un discorso tenuto all’Associazione generale degli operai, Edmondo De Amicis si rivolgeva "al lavoratore”, "alla madre dello studente”, "al modesto borghese”, "allo scienziato e all’artista”, "all’umanitario e al filantropo”, "al ricco” e "al fanciullo del ricco”... In ultima, il reprint.
LA COPERTINA è dedicata a Sandmonkey, nick name di Mahmoud Salem, blogger e attivista egiziano, "oscurato” e arrestato, e poi rilasciato nel febbraio scorso, e con lui a tutti i giovani arabi e non, che stanno comunicando fra loro e discutendo il da farsi nel mondo.