Una Città185 / 2011
Giugno


IL BENE DELL'ACQUA. L’importanza che il "governo" dell’acqua, più che la gestione, sia in mano al pubblico, e non comunque a questo pubblico; un'espressione, quella di bene comune, che rivela un approccio antropocentrico e che non tiene conto del concetto fondamentale di "qualità ecologica complessiva"; il ruolo cruciale delle sponde dei fiumi e lo scandalo del commercio dei "certificati verdi"; il problema, drammatico in ambiente urbano, anche dal punto di vista sanitario, delle perdite; una normativa europea "più ecologista" dei referendari. Intervista a Giovanni Damiani (da pag. 3 a pag. 6).
LETTERA DALLA TUNISIA, di Micol Briziobello, pag. 6.
GLI ADDOBBI BOLOGNESI erano delle ricorrenze venticinquennali in occasione delle quali i proprietari delle case si sentivano in dovere di ridipingere le facciate... Il grande problema della crisi degli spazi pubblici, abbandonati al degrado perché poco frequentati da cittadini sempre più "privatizzati"; il rischio di pensare che solo lo stato possa svolgere funzioni pubbliche, mai il singolo cittadino; i tanti esempi, da riprendere, di privati cittadini che, mossi anche da legittimi interessi, singolarmente o collettivamente, svolgevano funzioni pubbliche; le virtù civiche possono trovare nel federalismo la cornice istituzionale più consona. Intervista a Marco Cammelli (da pag. 7 a pag. 10).
VENTIMILA DONNE IN PIU'. La sconfitta del centro-destra alle elezioni amministrative non si spiega solo con la perdita di credibilità di Berlusconi, che pure ha contato, soprattutto sul voto femminile, ma anche su un'opposizione che è tornata a muoversi sul territorio e a coinvolgere la gente; il dilemma della Lega stretta tra l'impossibilità di correre da sola e quella di continuare a presentarsi come partito di lotta. Intervista a Roberto Biorcio (da pag. 11 a pag. 13).
L'ESEMPIO DI PORTICI. Un'emergenza, quella dei rifiuti in Campania, che, in assenza di un ciclo integrato dei rifiuti, stava già scritta sulle carte quando l'Europa, nel 2001, dichiarò le discariche fuori legge; il ruolo cruciale degli impianti di compostaggio e l'assurdità di una legge che penalizza i comuni virtuosi; l'esempio di Portici, dove si fa il 75% di raccolta differenziata. Intervista a Enzo Argentato (da pag. 14 a pag. 16).
 IL FUMISTA. Un mestiere, quello di costruire stufe di maiolica su misura, che richiede, non solo una conoscenza approfondita dei materiali e della dinamica dei fumi, ma anche rigore e dedizione; la caratteristica, fondamentale, dell'accumulo di calore in refrattario; il desiderio di trovare dei giovani a cui insegnare e da cui farsi aiutare. Intervista a Bartolomeo Cerio (da pag. 17 a pag. 19).
UNA CASSA COMUNE. Federico Ferro ci parla della Mutua Pinerolese, una società di mutuo soccorso che offre ai propri associati una gamma di servizi importanti, soprattutto in campo sanitario; un rapporto qualità-prezzo che le assicurazioni fanno fatica ad offrire; l'assistenza fuori regolamento e la risorsa del controllo sociale; il mutuo soccorso come modello di una società possibile (da pag. 20 a pag. 22).
LUOGHI. Nelle centrali, Istanbul.
LETTERA DALL'INGHILTERRA, Belona Greenwood ci parla della mitica infermiera Florence Nightingale e dei tagli che incombono sul sistema sanitario inglese (pag. 27).
STATUS QUO. Francesco Papafava ripercorre gli ultimi, falliti, tentativi di avviare un vero dialogo per il futuro di Israele e dei palestinesi; l'incredibile determinazione di Netanyahu e l'ambigua posizione di Obama (pagg. 28-29).
L'ORO BLU. Con la disintegrazione dell'Urss è crollato anche l'intero sistema di condivisione delle fonti energetiche e ora l'equilibrio è tutto da ricostruire. Appunti di viaggio di Paolo Bergamaschi di ritorno dall'Uzbekistan (pagg. 30-31).
ASPETTAI VENT'ANNI. Una vita lunga e avventurosa: l'esperienza della guerra in Albania e della disastrosa ritirata e poi la lunga carriera nelle partecipazioni statali, lasciate con il venir meno del sogno di poter unire, con quell'esperienza, il meglio del socialismo e il meglio del capitalismo; quel giorno in cui, invitato da Sylos Labini, l'amico di sempre, assistette ad Harvard al discorso di Marshall; la rinnovata passione per i giardini e quell'incredibile viaggio in Cina atteso per vent'anni, in cui scoprì una peonia oggi detta Paeonia Ostii; la vecchiaia come momento di libertà e anche, perché no, di piacere. Intervista a Gian Lupo Osti (da pag. 32 a pag. 35).
http://www.unacitta.it/newsite/intervista.asp?id=2146
ITALIANCICH! Nel 1927 il regime fascista varò un decreto per l'italianizzazione dei cognomi della provincia di Trieste che si riteneva fossero stati "slavizzati" e quelli di matrice straniera; i provvedimenti di restituzione e di riduzione e il ritardo con cui lo Stato rimediò al suo errore; la controversa figura di Aldo Pizzagalli. Intervista a Miro Tasso (da pag. 36 a pag. 38).
IL PAPA VALDESE. Una chiesa senza papa, fondata su un rapporto non mediato con Dio, in cui al vertice c'è un momento assembleare, il Sinodo, dove i pastori sono dei laici, anche donne, che dopo sette anni devono lasciare; il Risorgimento e la Resistenza a cui tanti valdesi parteciparono, nella speranza che stesse nascendo un'Italia nuova; il concetto di peccato e quello di "salvezza per grazia mediante la fede". Intervista al pastore Gianni Genre (da pag. 39 a pag. 41).
IL PARADOSSO DELLA BUCA. La crisi, gravissima, dei giornali cartacei, di cui tuttavia nel nostro paese non si parla perché gli interessi dei maggiori editori sono altrove; il giornalismo investigativo e il giornalismo di comunità, che vanno a buon diritto considerati due forme di servizio pubblico, senza le quali si crea un problema per la democrazia; le news, nuova "merce di scambio sociale" tra i nativi digitali; un intervento di Enrico Pedemonte (pagg. 42-43).
LETTERA DALLA CINA, Ilaria Maria Sala ci parla del suo viaggio a Chongqing, da dove è partita la "campagna rossa" (pag. 45).
IL POPOLO DEI RIFIUTI. Stephen Bronner ci parla del villaggio dei rifiuti alle porte de Il Cairo, dove 40.000 persone vivono e lavorano in mezzo all'immondizia (pag. 46).
LA VISITA è alla tomba di Errico Malatesta.
APPUNTI DI UN MESE. Si parla di effetto placebo e di un gene che rende i batteri resistenti anche ai più potenti antibiotici, delle incredibili vicende dei tartassati di Equitalia,  delle badanti conviventi che la Rai insegue per farsi pagare il canone della tv del loro assistito, di internet e democrazia, del discorso del re del Marocco e del perché i giovani del Movimento del 20 febbraio sono rimasti delusi, di Big Society e Big State, di paternalismo libertario e di Cathopedia, una curiosa enciclopedia cattolica, che, nonostante il nome, pochissimo ha da spartire con lo spirito che ha mosso la costruzione di Wikipedia (da pag. 44 a pag. 47).
DIALOGO SU ISRAELE. "Quante volte, parlando con questi israeliani di origine europea, mi sono accorto che, nonostante la maschera che essi si sono imposti, covano il dubbio; e benché abbiano tentato di soffocarlo nel più chiuso di se stessi, non hanno potuto uccidere quel nucleo di dolore, di inquietudine eterna. Dan alza gli occhi dal giornale e mi domanda: 'Sei sistemato bene?'". In ultima, per il reprint, il resoconto di Giovanni Russo, di ritorno da Israele, apparso su "Tempo Presente" nel 1962.
LA COPERTINA è dedicata a chi spera che le cose possano cambiare, in meglio e per tutti.