Una Città n° 90 / 2000
Novembre
LA RADICE COLONIALE, non solo nazionale, del conflitto va riconosciuta: non si può concedere il 67 per cancellare il 48, questo i palestinesi non lo accetteranno mai; Arafat voleva fare come Ben Gurion, ma Barak non glielo ha permesso; in seconda e terza, intervista a Wlodek Goldkorn.
UNA SCUOLA SENZA TRAUMI, secondo Andrea Ranieri, della Cgil, è quella della riforma dei cicli e dell’autonomia; una scuola che non discrimini, più personalizzata sul ragazzo, più vicina al territorio, che sappia tenere in conto gli apporti delle altre agenzie educative, in cui il professionale non sia l’ultima ruota del carro; in quarta e quinta.
“FAMIGLIE BENETTON”, PACS, PILLOLA DEL GIORNO DOPO..., sono alcuni temi trattati da Corinne Auffret, del Planning Familial di Marsiglia, in sesta e settima
QUELL’EFFETTO VILLETTA di periferia, è ciò che si crea in tanti centri storici, quando vengono rifatte le vecchie pavimentazioni, con materiali nuovi, spesso non originali del luogo; l’intervista è a Enrico Guidoni, in ottava e nona.
EUROPA O NAZIONALISMO è l’intervista a Furio Radin, della minoranza italiana, sulla nuova situazione croata, dove il nazionalismo sembra evaporato; resta tabù il problema centrale del ritorno dei profughi; ne parla Vesna Terselic ne IL NODO DEL RITORNO, in decima e undicesima.
Nelle centrali: Milano, ambulatorio per immigrati.
DANTE E DYLAN DOG: l’insegnamento della letteratura potrebbe essere fondamentale da un punto di vista formativo, a patto di considerare i ragazzi capaci di esperienza estetica e di credere che la scintilla del piacere della lettura può sempre scoccare; l’intervista è a Guido Armellini, dalla quattordicesima alla diciassettesima.
ARGINI E DINASTIE: in Cina il succedersi delle inondazioni vuol dire che gli argini non sono più curati, che lo stato è corrotto e la dinastia sta per cadere; ma l’uscita dal comunismo non potrà che essere mafiosa, come in Russia; l’intervista è a Marie Holzman, in diciottesima e diciannovesima.Dalla ventesima alla ventitreesima: teologia; A TAL PUNTO LO ABBAGLIA CHE DOV’E’ L’ALTRO VEDE UNA DISSOLVENZA NEL BUIO, è l’anticipazionedi alcuni brani del libro di Stefano Levi Della Torre sul Giubileo, in uscita da Donzelli; SAN PAOLO SECONDO AGAMBEN è l’intervento di Michele Ranchetti sull’ultimo libro di Giorgio Agamben; una NOSTALGIA DI DIKTAT, sembra trasparire dalla Veritatis Splendor, un documento ossessionato dalla “verità oggettiva”, dimentico che la verità cristiana è umile e si declina solo nell’incontro con una persona; l’intervista è a Sergio Givone.In ultima, Lilli Pressl, ebrea berlinese, dopo 57 ANNI ha sostato sulla tomba della madre e del fratello fucilati in Italia dai nazifascisti nel 44.