Una Città n° 85 / 2000
Giugno
In QUEL REGISTRO PUBBLICO... le coppie di fatto, anche omosessuali, in gran parte d’Europa possono registrarsi, acquisendo tutti i diritti connessi al matrimonio; è una grande conquista civile, che, fra l’altro va a sanare tanta sofferenza dovuta alla clandestinità forzata: l’Italia resterà per ultima? In seconda e terza, l’intervista è a Ezio Menzione.
PATRIE CARNALI, è l’intervista, in cui Pier Paolo Poggio ci parla della storicizzazione mancata del nazismo che oggi ci impedisce di analizzare fenomeni come quello di Haider; di regionalismo etnico antinazionalista ne parlarono già le SS nel ‘44; il ruolo fondamentale della nuova destra di De Benoist nel definire una moderna risposta reazionaria alla globalizzazione; e la sinistra?
In quarta e quinta, insieme a I RAGAZZI DI VIENNA, intervista a Margit Pieber, sul dopo Haider.
DA BUCAREST A VENARIA REALE: Marco Revelli ci racconta del comportamento di una giunta di sinistra verso un gruppo di rom rumeni arrivati nei pressi di Torino; in sesta e settima.
BEH, NEL FAR DIRE LORO “POSSO SCEGLIERE” GIA’ S’E’ FATTO TANTO é l’intervista a Maria Alcidi e a Carmine Amato, fondatori di una cooperativa di tutoraggio per ragazzi napoletani in gravi difficoltà; in ottava e nona.
IL CORSO PER MINISTRI CHE VOLEVA CALVINO era di geografia, una disciplina oggi addirittura defalcata come materia propria; Ugo Leone ci spiega come, senza la geografia, non potremmo capire quello che ci succede, dalle questioni ambientali alle tragedie balcaniche; in decima e undicesima.
NELLE CENTRALI: ragazzi rumeni che vivono nei sotterranei dove corre l’impianto di riscaldamento centralizzato di tutta Bucarest.
I MONTI NUBA: Kizito Sesana, padre comboniano, ci racconta della lotta dei Nuba contro il regime genocidario islamista di Khartoum; in quattordicesima e quindicesima, insieme al racconto di Shoukria Haidar, oppositrice afgana.
DISPOTISMO E MISERIA, è ciò che il comunismo è riuscito a creare; alla distanza tutte le intuizioni degli anarchici si sono rivelate esatte, in particolare quella per cui la filosofia della storia di Marx, che vedeva nel comunismo lo sviluppo finale della storia umana, non poteva non portare al totalitarismo; l’intervista è a Giampietro Berti, dalla sedicesima alla diciannovesima.
Per “CASE” abbiamo visitato, a Milano, quella di Stefano Levi Della Torre, in ventesima e ventunesima.
LA TOMBA 51, è un intervento di Selim Beslagic, sindaco di Tuzla, sul valore della memoria: la scelta di seppellire tutti assieme i ragazzi uccisi nella strage della piazza centrale ha forse salvato l’anima multietnica e tollerante della città. In ventiduesima e ventitreesima.