Stephen Eric Bronner

Stephen Eric Bronner è professore del Board of Governors di Scienze Politiche presso la Rutgers University e Direttore di Relazioni Globali presso il Center for the Study of Genocide and Human Rights.

interventi

ISRAELE, GAZA E LE PROTESTE AMERICANE

cosa sta succedendo
Una città n. 301/2024

“Il caos ha fatto il suo capolavoro” William Shakespeare, Macbeth L’antisemitismo ha avuto i suoi corsi e ricorsi, ma il nostro passato ci ha purtroppo insegnato che è sempre latente, e oggi sta pienamente risorgendo. A seguito del 7 ottobre 2023, quando Hamas e la Jihad...

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Una tomba per due

cosa sta succedendo
Una città n. 297/2023

Una citazione attribuita a Confucio dice che chi cerca vendetta dovrebbe scavare due tombe, una delle quali destinata a se stesso. Ciò che sta alla base della guerra tra Israele e Palestina sembrerebbe confermare questo adagio. Gli intellettuali non dovrebbero passare il tempo a tifare per...

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Con ogni mezzo?

cosa sta succedendo
Una città n.
296/2023

Tanti sono in preda a un dilemma morale mentre altri celebrano quello che è interpretato come un atto di “resistenza” contro l’imperialismo israeliano da parte di Hamas, Jihad islamica ed Hezbollah, con l’aiuto dell’Iran. In realtà, questo attacco preventivo...

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Trump può vincere ancora?

cosa sta succedendo
Una città n. 292/2023

Donald Trump ha vinto le presidenziali del 2016. Può rivincere nel 2024? Sembrerebbe di no; potrebbe ritrovarsi a fare campagna elettorale da una cella e, in quel caso, sarebbe finita prima ancora di cominciare. Ogni giorno vengono alla luce fatti nuovi che lo riguardano: avrebbe pagato per...

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Pensieri censurati

cosa sta succedendo
Una città n. 287/2022

Una satira spietata dell’ondata oscurantista, questa volta proveniente da sinistra, contro la letteratura del passato, accusata di razzismo, sessismo, classismo e di quant’altro; un desiderio di censura, questa volta “progressista”, che ricorda tempi andati e da cui non si salva nessuno dei capolavori del passato, neppure Shakespeare. Di Stephen Eric Bronner.

Imparo qualcosa ogni giorno -va beh, diciamo “a giorni alterni”. Questo perché leggo sempre i giornali -ok, diciamo che li leggo “occasionalmente”. A ogni modo, oggi ho appreso che tra le opere più bersagliate dagli aspiranti censori statunitensi ci sono...

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Ciò che conta di più nell'onore

discussioni
Una città n. 284/2022

Non è la cautela, ma la chiarezza, ciò che conta di più nell’onore. L’Ucraina ha coraggiosamente resistito all’assalto imperialista portato contro la sua sovranità dalla Russia, i cui principali obiettivi di guerra risalgono ai tempi di Pietro il Grande.

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LA DEMOCRAZIA E L'AMERICA

discussioni
Una città n. 280/2021

Una crisi, quella degli Stati Uniti, che è politica ed esistenziale, e che viene da molto lontano; le tante cose da fare per rafforzare la democrazia e per sventare il rischio di vittoria di un’altra forza autoritaria alla corsa presidenziale del 2024. Di Stephen Eric Bronner.

Gli Stati Uniti sono nel bel mezzo di una crisi politica ed esistenziale. Per comprendere questa crisi dobbiamo tornare alle scelte anti-democratiche compiute dalla nostra nazione quando questa era ancora agli albori. L’America non ha mai avuto un grande pensatore politico all’altezza di...

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Fermarsi, per riprendere fiato

cosa sta succedendo
Una città n. 277/2021

Dall’inizio del ritiro degli Stati Uniti dall’Afghanistan, la situazione è più volte cambiata e tuttora rimane fluida. Sono indubbiamente necessarie nuove riflessioni. E tuttavia rimane valida la regola aurea ricordata dall’ex segretario di Stato Colin Powell, e cioè...

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La vendetta è mia...

cosa sta succedendo
Una città n. 275/2021

Stephen Eric Bronner è Distinguished Professor Emeritus nel Board of Governors alla Rutgers University e Co-Direttore del l’International Council for Diplomacy and Dialogue. Il suo ultimo libro è The Sovereign. Per trasparenza dichiaro subito che: sono un ebreo di origine tede

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Il contrattacco di Biden

America
Una città n. 272/2021

L’Iraq fa parte di quell’area geografica nota come “crescente sciita”, che include la Siria, l’Iran e i gruppi paramilitari di Hezbollah in Libano. Per comprendere l’attacco sferrato dal Presidente Joe Biden contro un piccolo sito militare nella Siria orientale...

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Il golpe americano

America
Una città n. 271/2021

Una volta Max Weber ebbe a osservare che la politica non è come un taxi: non si può chiedere di fermarsi a un angolo qualunque e dire: “Voglio scendere”. L’azione mossa dall’ideologia tende a generare dinamiche che si fanno sempre più radicali. È...

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Requiem per un insegnante

cosa sta succedendo
Una città n. 270/2020

Il 19 ottobre del 2020 un giovane insegnante di una scuola media di nome Samuel Paty è stato decapitato da un ventunenne devoto musulmano che si era infuriato perché Paty aveva mostrato delle caricature del profeta Maometto in classe. Alla notizia di questa folle tragedia sono seguite...

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Trump e una breve storia del male minore

discussioni
Una città n. 268/2020

Contro Trump abbiamo avuto Hillary Clinton nel 2016, e ora Joseph Biden: l’ennesimo boccone amaro che la sinistra deve mandare giù. Nessuno dei due può vantare qualità di leader, nessuno dei due ha un grande appeal presso le masse, né sembra possedere una solida...

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La "calda estate" del 1967

discussioni
Una città n. 267/2020

L’America ci è già passata. Oggigiorno le persone sembrano non ricordarsi della “calda estate” del 1967, quando le sommosse si diffusero dalla costa est alla ovest e H. Rap Brown coniò la frase “Burn Baby Burn!” (Brucia piccola, brucia) a Newark nel...

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Feticismo della cospirazione, comunità e immaginario antisemita

antisemitismo
Una città n. 261/2019

Stephen Eric Bronner è professore del Board of Governors di Scienze Politiche presso la Rutgers University e Direttore di Relazioni Globali presso il Center for the Study of Genocide and Human Rights. L’antisemitismo non muore mai, come ci hanno drammaticamente ricordato le sparatori

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Repubblica e consigli

pagine di storia
Una città n. 255/2019

Niente nella storia accade effettivamente due volte, e pochi grandi eventi si rivelano delle farse: troppo sangue viene versato, troppe distruzioni. Gli eventi storici sono singoli e unici. Eppure più un evento è importante più può servire da punto di riferimento per il...

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Una politica da gangster

America
Una città n. 248/2018

Nel "Manifesto del Partito Comunista”, Marx ed Engels descrivevano lo stato come "il comitato esecutivo della classe al potere”. Questo comitato rappresentava l’interesse capitalista collettivo, era capace di creare compromessi tra settori in competizione fra loro; doveva inoltre far applicare...

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L'anno prossimo a Gerusalemme!

lettere da...
Una città n. 245/2017

Nella diaspora degli ebrei, le preghiere per la pasqua ebraica e per lo Yom Kippur si concludono con l’invocazione: "L’anno prossimo a Gerusalemme”. È perlomeno dal quindicesimo secolo che queste parole esprimono l’utopistico auspicio di fare ritorno non semplicemente a una madrepatria, ma...

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Trump, il sovrano

internazionalismo
Una città n. 244/2017

Il 18 settembre 2017 il Presidente Donald Trump ha tenuto il suo primo discorso all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Il suo obiettivo: l’avvio di un nuovo corso nella politica estera statunitense, improntato a "realismo di sani principi” che porterà l’America a essere "first”, e il...

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I grattacapi di Trump

internazionalismo
Una città n. 243/2017

Donald Trump non è né il primo né l'ultimo demagogo ad appoggiarsi su una massa fedele. Non è nemmeno né il primo né l'ultimo "uomo del popolo” che le sedicenti élites "pragmatiche” credono di poter controllare. Lo...

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Trump e i russi

America
Una città n. 242/2017

La presidenza di Donald Trump e la legittimità delle elezioni americane  sono state entrambe compromesse dalla Russia di Vladimir Putin. A causa del presunto hackeraggio di informazioni di 21 stati da parte di cittadini russi (che usavano una copertura diplomatica) e di quello che è stato...

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Donald d'Arabia

America
Una città n. 240/2017

Il Presidente Donald Trump sta affrontando una seria crisi di credibilità. Ha ammesso di aver rivelato informazioni segrete a ufficiali russi, si sospetta che esponenti di alto livello del suo staff abbiano avuto contatti illeciti con governi esteri, ha da poco licenziato il direttore dell’Fbi...

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"America First!"

America
Una città n. 239/2017

"America First!” è lo slogan che nel 2016 ha contribuito a far eleggere Donald Trump Presidente degli Stati Uniti. Trump sosteneva che ci si dovesse impegnare in conflitti all’estero solo per tutelare direttamente gli "interessi nazionali” americani. Trump ha...

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Feticismo cospirativo e diritto di critica

discussioni
Una città n. 238/2017

Ciò che segue è una trascrizione di un discorso tenuto durante la Conferenza Internazionale su Antisemitismo e Diritti Umani a Mosca (1° novembre 2016). Vorrei oggi presentarvi una posizione che si differenzia da quella di chi identifica la critica a Israele con l’antisemitismo...

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E adesso?

cosa sta succedendo
Una città n. 235/2016

Ora che lo shock delle elezioni 2016 sta diminuendo, i progressisti devono riflettere. Purtroppo, l’autocritica non è mai stato un punto forte della sinistra americana: i suoi membri preferiscono interpretare il ruolo della vittima. Il trionfo di Trump non era inevitabile o irresistibile. Qui...

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La nostra Hillary

internazionalismo
Una città n. 234/2016

Con l’implosione della campagna presidenziale di Donald Trump non sono necessarie lunghe argomentazioni circa la scelta tra Hillary Clinton e il suo avversario proto-fascista. Lei è una spietata politica neo-liberal di grande eleganza e raffinatezza mentre Trump è un bullo, un bugiardo e una...

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Il feticismo del complotto

discussioni
Una città n. 233/2016

Un paio di giorni fa, un amico mi ha informato con tranquillità che il nostro presidente "musulmano” è a capo di un intrigo controllato dalla "treasury reserve” che stava manipolando le elezioni fornendo alla Russia tecniche di hacking tese a distruggere il nostro...

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L'accordo

internazionalismo
Una città n. 227/2016

Per la prima volta dalla caduta dello Scià e dalla nascita della Repubblica iraniana avvenuta più di trentacinque anni fa, gli Stati Uniti e l’Iran sono tornati a parlarsi con toni civili, lasciando da parte ogni retorica bellicosa. Il risultato è stato l’accordo del 2015 sul futuro...

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L'esempio di Paul

ricordarsi
Una città n. 223/2015

Stephen Eric Bronner è professore di Scienze Politiche alla Rutgers University, direttore delle Relazioni Internazionali del Centro di Studi sui genocidi e i diritti umani e fa parte del Comitato Esecutivo della Presidenza Unesco per la prevenzione dei genocidi. Il suo ultimo libro è...

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Tollerare l'intolleranza

internazionalismo
Una città n. 219/2015

Stephen Bronner è senior editor di Logos, giornale online (www.logosjournal.com). Insegna Scienze Politiche alla Rutgers University del New Jersey. Ha pubblicato, tra l’altro, Peace Out of Reach: Middle Eastern Travels and the Search for Reconciliation (The University Press of Kentucky, 2007)...

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La Grande guerra e il movimento operaio

pagine di storia
Una città n. 214/2014

Stephen Eric Bronner è Distinguished Professor alla Rutgers University. Questo articolo è un estratto da un capitolo della sua prossima opera: Moments of Decision: Political History and the Crises of Radicalism, Bloomsbury.

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Uno stato come gli altri

America
Una città n. 210/2014

La politica estera americana ha visto un cambiamento qualitativo da quando Barack Obama è diventato presidente dopo George W. Bush. Ma non è tutto rose e fiori. In Libia e in Pakistan sono stati condotti centinaia di raid con droni che sono costati migliaia di vite. Guantanamo è...

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LE DIFFICOLTA' DEL SOVRANO

lettere da...
Una città n. 206/2013

La Primavera araba sembra essersi trasformata in un inverno dello scontento. Virtualmente in tutte le nazioni che hanno visto sorgere un risveglio democratico -Egitto, Iran, Iraq, Mali, Siria, Tunisia- il panorama politico è dominato o dalla violenza di stato o dal conflitto tra autorità religiose...

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O TUTTO O NIENTE

internazionalismo
Una città n. 202/2013

"Utopia” è generalmente considerata una parolaccia. Il concetto è stato troppe volte utilizzato per giustificare il terrore totalitario e la passività nei confronti delle attuali problematiche politiche. Di rado l’utopia viene considerata un ideale regolativo che resiste alla messa in pratica...

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OMAGGIO A DIEGO

internazionalismo
Una città n. 192/2012

Diego Rivera divenne il beniamino di New York City quando, dal tardo dicembre del 1931 al gennaio del 1932, si tenne una mostra dei suoi murales al Museo di Arte Moderna di New York. I movimenti della classe operaia erano all’epoca assetati di arte rivoluzionaria per fare fronte a una crescente...

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La casa del bigotto

in altri continenti
Una città n. 190/2012

La politica americana viene generalmente vista come non ideologica e pragmatica. Qualche volta tende a sinistra, altre volte a destra, ma il pendolo sembra sempre ritornare a quello che lo storico liberale Arthur Schlesinger definiva "il centro vitale”. Eppure è innegabile che i...

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WALKING WALL STREET

punti di vista
Una città n. 188/2011

Ci sono momenti che necessitano di una scintilla: non soltanto per accendere la protesta, ma anche per far emergere una qualche forma di comprensione storica. Quello odierno è uno di quei momenti e Occupy Wall Street ha innescato la miccia.\r Esasperata dalla natura apparentemente ingestibile della...

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DIRITTI UMANI E REALPOLITIK

punti di vista
Una città n. 187/2011

I diritti umani e la realpolitik sono caratterizzati da due approcci molto diversi alla politica internazionale. Non è questo il luogo per una disquisizione filosofica sulla relazione tra questi elementi, né per analizzare la loro connessione con la politica estera statunitense. I diritti umani...

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Rivoluzioni in pericolo

punti di vista
Una città n. 186/2011

C’è aria di tempesta sulla Primavera araba del 2011. Le rivoluzioni in Tunisia, Giordania, Egitto e altrove sono apparentemente sprofondate in un limbo, mentre gli attivisti cercano di tradurre gli ideali democratici in realtà istituzionali. Queste rivoluzioni anti-autoritarie hanno fatto seguito...

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Il popolo dei rifiuti

punti di vista
Una città n. 185/2011

Qualche settimana fa ero al Cairo con una delegazione degli "Accademici Statunitensi per la Pace”. Per quanto suoni banale dirlo, avevamo un autista affascinante. Era un cristiano copto che applaudiva alla cacciata del presidente Hosni Mubarak e della sua corte. Ci ha accompagnati alla gigantesca...

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IN RICORDO DI UN SINDACALISTA SOLITARIO

in memoria
Una città n. 183/2011

Bob Fitch è morto il 4 marzo 2011, all’età di settantadue anni. Lo avevo incontrato la prima volta a Berkeley nei primi anni ’70 e poi, fino a poco prima della sua morte, avevamo continuato a incontrarci ogni mese o due alla taverna di Pete, sulla diciottesima strada in Gramercy Park a Manhattan...

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ROSA AL CAIRO

punti di vista
Una città n. 182/2011

Come vola il tempo! Sono trascorsi ormai più di vent’anni dalla caduta del Muro di Berlino e dalla valanga di rivoluzioni che avevano condotto alla caduta del comunismo. Ora altre dittature tremano: ribellioni di entità differente hanno travolto Tunisia, Giordania, Algeria, Albania, Libia, Sudan...

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EREDITA' IMBARAZZANTI: BREVE STORIA DELLA VIOLENZA POLITICA NEGLI STATI UNITI

punti di vista
Una città n. 181/2011

Molto è già stato scritto a proposito di Jared Loughner, il folle contestatore armato che a Tucson ha ammazzato sei persone, tra le quali il Giudice della Corte Federale John Roll, ferendone altre diciannove, inclusa la parlamentare democratica Gabrielle Giffords. John Roll, repubblicano, era noto...

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NAZIONI NASCOSTE E CRIMINI CHE DURANO

punti di vista
Una città n. 179/2010

Tbilisi assomiglia molto a Torino, o a qualche altra bella città dell’Italia settentrionale, con un’unica differenza: è più povera. La capitale della Georgia è adagiata tra colli, vallate lussureggianti e fiumi, e le vecchie abitazioni ormai ricostruite sembrano accatastate sulle nude montagne...

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SOCIALISMO IN AMERICA

punti di vista
Una città n. 178/2010

Il socialismo ha avuto alterne fortune negli Usa. I suoi sostenitori non hanno mai avuto una reale possibilità di arrivare al potere. Tuttavia, all’inizio del XX secolo, negli anni Trenta e poi di nuovo negli anni Sessanta, essi influenzarono il clima intellettuale e la formazione di diverse opzioni...

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BUGIE: RIFLESSIONI SULLA GUERRA IN IRAQ

punti di vista
Una città n. 177/2010

La menzogna fa da sempre parte della politica. Tradizionalmente però la bugia era considerata un male necessario che chi comanda doveva tenere occulto ai sudditi. Anche i dittatori cercavano di nascondere le crudeli verità su cui i loro regimi si fondavano.\r La scoperta del gap tra illusione e...

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BASTONI E CAROTE: PER UNA POLITICA REALISTA IN SUDAN

punti di vista
Una città n. 176/2010

Una politica estera di successo è sempre stata fondata sull’astuto impiego tanto della carota quanto del bastone. Quest’assunto è sempre stato un caposaldo del realismo politico -sempre, parrebbe, tranne che nel caso del Sudan; nel caso del Paese africano, infatti, sembra sia sufficiente il...

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LA SCELTA DI HAMAS

punti di vista
Una città n. 175/2010

Appena poche settimane fa, il Medio Oriente sembrava in un limbo. Le prospettive per la pace, o almeno per la fine del devastante embargo su Gaza con i suoi terribili costi umani apparivano fioche. Un’intransigente coalizione di destra governava Israele. Il mondo considerava Fatah, organizzazione...

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UN UMANESIMO COSMOPOLITA

l'altra tradizione
Una città n. 174/2010

Ogni grande scrittore sa toccare il cuore dei giovani e Albert Camus non faceva eccezione. Certo, parlava alla sua generazione, che era maturata negli anni 40 e 50; ma fu anche l’autore più popolare tra gli studenti degli anni 60. Ho letto Camus per la prima volta da adolescente, e ricordo il...

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GAZA, ISRAELE E HAMAS

punti di vista
Una città n. 179/2009

Mi hanno abbandonato, al punto di partenza, con le spine del ricordo E non sono più tornati. Mahmoud Darwish Nel 2004, quando il Primo Ministro Ariel Sharon cominciò ad evacuare gli 8000 coloni israeliani da Gaza, le speranze di pace erano alle stelle. Mentre i giornali di...

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interviste

L'ASSURDO

di filosofia e altro
Una città n. 232/2016


L’“assurdo” come totale infondatezza e insensatezza della vita nell’interpretazione di Sartre, Kafka e Camus; un concetto, o meglio, un atteggiamento che può anche portare a una totale deresponsabilizzazione e quindi a una paralisi etica e politica. Intervista a Stephen E. Bronner.

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LA SUA IDEA DI LIBERTA'

discussioni
Una città n. 204/2013
 
Rosa Luxemburg continua a parlare ad ogni tipo di militante radicale, perché è un caposaldo di una “cultura sotterranea” socialista libertaria, alternativa sia all’autoritarismo comunista che alla tecnocrazia socialista; grande fautrice dello “strumento” dello sciopero generale, come avrebbe giudicato i movimenti “occupy” e le primavere arabe? Intervista a Stephen Bronner.
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LA DEMOCRAZIA NON E' FACILE

in altri continenti
Una città n. 195/2012
 
Quel poco che era rimasto delle speranze riposte nel giovane Assad, che aveva studiato in Occidente e manifestava intenti riformisti, è definitivamente scomparso all’indomani dei terribili bombardamenti di Homs; le speranze nell’opposizione che resta però ancora troppo frammentata. Intervista a Stephen Bronner.
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IL POTENZIALE DI CAMBIAMENTO

in altri continenti
Una città n. 166/2009
 
L’Amministrazione di Obama si sta dimostrando aperta al dialogo, non islamofoba e capace di criticare Israele. La questione, intricata, di Pakistan e Afghanistan. L’importanza di tenere alta l’attenzione in Iran, senza però interferire. L’impegno del ritiro dall’Iraq, ormai improrogabile. Intervista a Stephen Bronner.
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LA SINISTRA PATRIOTTICA

discussioni
Una città n. 127/2005
 
Dopo l’11 settembre una parte della sinistra americana s’è fatta contagiare dalla febbre patriottica. L’impossibilità di inseguire la destra, di far compromessi, sul terreno dei valori dominanti negli stati del sud: “God, Guns, Gays”. La necessità di tornare ai valori pragmatici della giustizia sociale. Un cosmopolitismo che oggi può trovare in internet uno strumento straordinario. Intervista a Stephen Eric Bronner.
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